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Cinque buoni motivi per scegliere di dormire in rada

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Primo, il più semplice: perché a terra ci stiamo tutto l’anno. Auto, traffico, gente indaffarata e spesso nervosa ci circondano costantemente. Meglio non perdere l’occasione di mollare gli ormeggi non solo fisicamente, ma anche “spiritualmente”. La parola vacanza deriva dal latino “vacuum”, spazio vuoto. Ecco, creiamocelo intorno a noi.

Secondo, il più venale: costa meno. E’ vero, spesso i porti e i marina sono accoglienti, moderni, attrezzati e offrono la possibilità di visitare città bellissime, ma… i prezzi non sono così a buon mercato. Recentemente le coste del Mediterraneo si sono riempite di campi boa, decisamente più economici. Per chi magari non ha grande esperienza e non si fida di dormire all’ancora, o se le condizioni meteo sono impegnative, sono sempre un’alterativa interessante. Quello che si risparmia lo si può sempre “reinvestire” in qualche ristorantino poco noto, in qualche baia fuori mano.

Terzo, quello psicologico. L’equipaggio sarà felice. All’inizio, magari, storcerà il naso: “Vogliamo il bar, i negozi, il gelato…”. Ripetiamo, quelli li hanno tutto l’anno, quando invece scopriranno il piacere di tuffarsi in acqua appena svegli, di vivere rade e spiagge ancora deserte, di non avere orari e altre barche intorno, allora cambieranno idea. Ci vuole qualche giorno di adattamento, bisogna educare chi si ha a bordo.

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Quarto, quello pratico. Basta organizzarsi i ritmi e tutto diventa più semplice. Esempi? Fare acqua o gasolio: anziché andare la sera in porto, alle sei, quando arrivano tutti per litigarsi un posto, basta passare in tarda mattinata, di trasferimento da una rada all’altra. Non ci sarà nessuno. Lo stesso per la cambusa, o un passaggio dai tanto agognati bar e negozi. Ci saranno meno stress, meno manovre in porti affollati, meno tempo perso e, soprattutto, più ore per stare in barca, navigare e poi fare bagni.
Più si ha esperienza, più ci si sente sicuri all’ancora, più tutto questo sarà facile. Ma bisognerà pur cominciare…

Quinto, quello mistico. Le giornate si allungano, il tempo si dilata. Senza dover correre dietro agli orari dei negozi, senza dover battere nessuno nella corsa all’ormeggio, ma basandosi sul “metabolismo” dell’insieme barca-ciurma-capitano la vacanza entrerà in un’altra dimensione. Conterà solo divertirsi, stare bene e godersi l’ambiente che ci circonda.
Con questo non vogliamo dire che non bisogna più scendere a terra e passare tutta la crociera in barca, anzi. Bisogna però trovare il giusto equilibrio tra i due elementi, quello solido e quello liquido. Dormire in rada è il modo migliore per goderseli entrambi.

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4 Comments

  1. Per noi dormire in rada è la norma. L’ eccezione è utilizzare i porti e marina. Nel 2015 e 2016 abbiamo passato 30 giorni a luglio in Croazia sempre in rada e le notti peggiori le abbiamo passate nelle rare eccezioni in cui siamo entrati in porto. Quest’anno stiamo pianificando il giro dei parchi sempre a luglio per circa 35 giorni sempre in rada. Siamo io e mia moglie su un natante di 7 metri e vi assicuro che non esiste vacanza più bella se viene ben pianificata e organizzata. Visitate il mio blog naviko23.wordpress.com. Specialmente in Croazia, piena di ridossi e porti naturali, non riesco a capire il vantaggio di un porto. Nel 2016 siamo entrati nella marina di Rab perché erano previsti 48 nodi di bora: sbaglio da novizi, noi in porto strattonati dalle raffiche e pochi sul versante ovest di Rab alla fonda a godersi la tranquillità

    • Caro Luca , mi congratulo per il tuo blog su cui ho trovato interessantissimi spunti.
      Sei anche un bravo tecnico elettronico e mi ha appassionato il montaggio dei pannelli solari che hai realizzato.
      i fogli elettronici che realizzi sono fantastici . Insomma ti consiglierei di ampliare e pubblicizzare meglio il tuo blog .
      Vorrei da te qualche consiglio per il mio impianto fotovoltaico , ma magari privatamente.
      Grazie
      Nuccio Valenza nucciovalenza@tin.it

    • Complimenti per la rivista, da qualche tempo frequento anch’io la Croazia e devo dire di essermi riconosciuto in quasi tutte le foto publicate (che sembrano quasi la copia esatta di quelle relative alle mie vacanze, sfondi, macchina da caffè, tramonti con prosecco, flutes e lanterna, pesce appena pulito, etc etc).
      Speriamo di incontrarci in mare
      P.S: a conferma della similitudine anch’io sto montando pannelli solari
      Ciao

  2. “Bella e saggia presentazione quella della rada, mondo realistico e tutto marinaro (non solo parzialmente) dove si impara a convivere in pochissimo spazio senza far baccano, senza urtarsi, senza prepotenze e poi mi raccomando un po’ di disciplina e non gettare nulla in acqua tipo piatti di plastica e bicchieri, cartacce e persino i mozziconi delle sigarette che galleggiando raggiungono la riva….occhio a lasciare tutto come lo abbiamo trovato (spero in buone condizioni) per non far dire “ma che ci sono passati i barbari da qui?””

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