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Scalo a Sète: la festa di un porto, del mare e delle barche storiche

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Ogni due anni si celebra a Sète, nel sud della Francia, una grande festa di tradizioni marinare, amore per il mare e per le gloriose barche antiche. Quest’anno l’edizione sarà ancora più ricca perchè si celebrano anche i 350 anni del porto di Sète, il secondo per importanza dopo Marsiglia, voluto da Luigi XIV alla fine del 1600 per offrire un riparo a chi si avventurava nel Golfo del Leone. Ma il porto di Sète è particolare perchè oltre ad essere un porto di mare è anche un porto di fiume: arriva qui infatti il Canal du Midi, la lunga via fluviale navigabile che collega Bordeaux a Sète e, unito al Canale di Garonne che sale fino a Tolosa, l’Atlantico al Mediterraneo.

La storia di Sète è quindi la storia del suo porto, e il legame della città con le tradizioni marinare è davvero forte. È anche una storia di terra di passaggio, come tutte le città portuali: Sète appartiene all’Occitania, ma anche alla Catalogna, il suo dialetto è in gran parte italiano, le navi parlano francese, arabo e spagnolo. Alla fine di marzo, per una settimana Sète celebra la propria storia riunendo centinaia di imbarcazioni classiche, portando in strada il cibo e la musica della propria tradizione e vivendo per qualche giorno una grande festa del porto.

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Nelle scorse due edizioni letteralmente centinaia di migliaia di persone si sono riunite per vedere l’attrazione principale della festa: la traversata dei velieri storici da Barcellona a Sète. Decine di navi, repliche di antichi velieri, spiegano le vele al vento in uno spettacolo assolutamente sublime per chi ama la vela e una volta arrivati fanno bella mostra di sè nelle banchine del porto circondati da banchi di pesce, bande che suonano vecchie canzoni marinare e una delle più alte concentrazioni del Mediterraneo di appassionati di mare.

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Quest’anno tra le navi che parteciperanno alla festa di Sète ci sono la Santa Maria Manuela, nave scuola di 67 metri e quattro alberi, bandiera portoghese, costruita nel 1937; la Dar Mlodziezy, bandiera polacca, 109 metri; la Grâce, replica di un veliero del 1700 che si cimenta di solito in numeri spettacolari, come far sparare i cannoni all’arrivo in porto; la bella Far Barcelone e molte altre. E accanto alle belle e nobili signore ci sono tante altre barche storiche: le vele latine, le barche da lavoro, i vaporetti – meno glamour forse, ma con storie gloriose di gente di mare da raccontare.

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2 Comments

  1. Buongiorno e complimenti per il MAGAZINE .
    Mi chiedevo , perche’ non si costruiscono piu’ i grandi velieri o riproduzioni di
    velieri storici ? Sono in Cina da oltre 10 anni ed in un settore affine , mi erano arrivate
    svariate richieste in passato per la cooperazione nella costruzione di velieri storici : ora svanite !
    Ringrazio la Cortese Direzione per l’eventuale risposta .
    Emilio Bileci

    • Ciao Emilio, scusa se rispondo solo adesso, mi era sfuggito il commento. Grazie per i complimenti e bella domanda! In altri paesi, uno su tutti la Francia, il mantenimento delle tradizioni marinare ha molta più importanza che in altri. Personalmente non credo che manchi la passione, conosco tanti marinai, anche giovani, che hanno una vera e propria dedizione per le barche storiche (e ne conosco anche qualcuno che ha deciso di ricostruirle!). Ma sono sicuramente progetti complessi e molto costosi, sia per la realizzazione che per il mantenimento.

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