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Bambini a bordo: 7 regole per navigare insieme a loro

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Ecco le regole per navigare con i bambini a bordo e approntare loro un ambiente accogliente 

bambini a bordo al timoneIl vero problema quando si naviga con i bambini? I genitori. In molti lo ritengono troppo rischioso, difficile, da evitare. In realtà è esattamente l’opposto, la barca è l’ambiente ideale per passare le vacanza in famiglia, ovviamente facendolo con intelligenza e in sicurezza. La cosa è però molto meno complessa di quanto non si pensi. Ecco le regole base per chi vuole incominciare a farlo.

Regola numero uno. Conoscere i propri limiti. C’è chi ha fatto il giro del mondo con i propri figli piccoli, magari sfornandone anche uno durante il percorso, ma bisogna evidentemente essere ben esperti (entrambi i genitori) e molto affiatati. Di “giramondisti” con i loro pargoli, in giro per il globo se ne incontrano moltissimi.

Chi è un diportista “normale” deve essere cosciente di cosa è in grado di fare in autonomia: la cosa più stupida è ficcarsi in situazioni più grandi di sé, non abbiate paura ad organizzarvi la crociera con l’aiuto di uno skipper professionista o di un amico più bravo e che, soprattutto, non avrà la testa rivolta, prima di tutto al figlio.

bambini a bordo tenderRegola  numero due: conoscere, bene, il luogo. Non lasciatevi attirare dalla voglia di esplorare posti nuovi, andate lì dove conoscete rade, porti e soprattutto meteo. Le prime volte è meglio essere tranquilli, non dover improvvisare. Bisogna avere presente cosa fare in caso di più giorni di brutto tempo e anche avere presente dove sono gli ospedali più vicini. E’ bene informarsi anche sui numeri di emergenza del luogo. Se i genitori sono sereni, perché coscienti di star navigando in sicurezza, lo saranno anche i bambini.

Regola numero tre: coinvolgere sempre i bambini a bordo. Ovviamente sempre in rapporto alle loro conoscenze e a quelle dei genitori/skipper, ma fategli sempre fare qualcosa. Devono riuscire a percepire la barca come un luogo anche loro: possono aiutare a fare le cose più semplici, anche per la normale vita quotidiana a bordo, ma non devono mai essere “ospiti”.

Regola numero quattro: condividere. Dei bambini da soli si annoieranno e diventeranno lagnosi. Allo stesso modo degli adulti senza qualcun altro di “grande” con cui chiacchierare e magari prendere aperitivi o andare a mangiare (o comunque che non trovino il loro modo per divertirsi) si annoiano anche loro, e la vacanza diventa decisamente meno interessante (e magari ci si innervosisce proprio coi figli). Organizzatevi equipaggi intelligenti e, ancora meglio, cercate di organizzarvi piccole flottiglie con altre barche “amiche”.

bambini a bordo divertimento

Regola numero cinque: evitate i porti, il più possibile. A torto si pensa che si debba passare spesso dai marina per far “sgambare” i bambini. In realtà è decisamente meglio trovare rade sicure e tranquille in grandi quantità e organizzarsi la crociera passando solo un paio di volta a settimana dai porti. I ragazzi (finché non diventano adolescenti) vogliono fare i bagni i tuffi, esplorare con maschera e pinne, giocare col tender. Sulla terra ci stanno già tutto l’anno. Bisogna trovare il giusto equilibrio, che dipende da ogni singolo equipaggio, ma vi assicuriamo, in genere sono i grandi a voler andare a terra. In realtà automobili, banchine, negozi sono, durante una crociera felice, solo causa di stress. Lasciamoli in città.

Regola numero sei: vietato correre. Se bisogna lasciargli la massima autonomia possibile, coinvolgerli e non passargli la sensazione che la barca sia una cosa pericolosa, è anche vero che alcune regole base vanno rispettate. La maggior parte degli incidenti con i bambini a bordo sono calci a bitte e gallocce (dita rotte) o scivoloni sui gradini (nasi e sederi doloranti) per andare sottocoperta o per scender in acqua. Quindi niente corse e asciugare sempre bene i posti a rischio.

Numero sette: indossare il giubbotto di salvataggio quando si è in navigazione. Regola da crucchi? Da nordici fissati con le regole e la sicurezza? No, regola di buon senso, anche perché i giubbotti autogonfiabili non sono poi così ingombranti.

bambini a bordo letture

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