L'affascinante storia della barca di Hemingway. Notizie Nautiche

L’affascinante storia del Pilar, la barca di Hemingway

Al fianco di mega yacht e iper-potenti fisherman, al Miami Boat Show farà bella mostra il Pilar, replica dell’amatissima barca da pesca di Ernest Hemingway (l’originale è a Cuba, all’Hemingway’s Museum).  Proprio come il suo armatore, il Pilar ha una storia affascinante (nella foto sopra, Hemingway con la moglie Pauline e figli alle Bimini Islands, Bahamas. Sotto, il Pilar al Miami Boat Show) .

Hemingway la acquistò nel 1934 appena tornato da un safari in Africa, dalla newyorkese Wheeler Yacht Company, nel suo cantiere di Coney Island. Il prezzo pattuito fu di 7.495 dollari ma lo scrittore volle personalizzare la sua barca sulla base del già esistente dodici metri Playmate (un nome un programma, “compagna di giochi”) e aveva le idee molto chiare: una grande vasca per il pescato, una doppia motorizzazione  (oltre ad un Chrysler da 75 HP venne aggiunto “trolling engine” Lycoming) e lo specchio di poppa venne ridisegnato per facilitare il recupero delle prede: fu abbassato di 12 cm e venne installato un rullo sulla falchetta. In seguito Hemingway (a destra a bordo del Pilar) gli fece aggiungere, ma da un altro cantiere, un piccolo fly. Insomma una vera macchina da guerra per il big-game.

Non a caso Hemingway vinse numerose gare di pesca nella zona Key West – Havana e le Bimini Islands (Bahamas) e conquistò per primo il record per aver pescato sette Marlin in una sola giornata. Ma lo scrittore utilizzò la sua Pilar anche per il servizio di pattugliamento per l’identificazione degli U-Boot tedeschi nelle acque dei Caraibi durante la Seconda Guerra Mondiale (con esiti miseri) poi raccontato anche in Isole nella Corrente, ma anche come strumento al servizio della scienza.

Ospitò infatti a bordo, per lunghi periodi, Charles Cadwalader direttore del Philadelphia Academy of Natural History e Henry Fowler, il direttore del dipartimento di ittiologia dell’istituto. Lo scopo era una ricerca sulla tassonomia dei Marlin dei Caraibi, e insieme riclassificarono le diverse specie del Nord Atlantico.

La barca venne costruita dalla Wheeler. Il nome, Pilar, deriva dal soprannome di Pauline, la moglie di Hemingway ed era anche il nome della donna a capo delle bande partigiane di cui lo scrittore parla nel suo “Per chi suona la campana” del 1940.

Il Pilar originale, esposto all’Hemingway’s Museum dell’Havana.

Luca Sordelli

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