Absolute Sull'Acqua: la lunga crociera dei Mason| TuttoBarche
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Dalle chiuse del Canada alle Florida Keys: la lunga crociera dei Mason a bordo di una Navetta 52

La lunga crociera dell’Absolute Navetta 52 Sull’Acqua

Il primo articolo della rubrica di The International Yachting Media che avevamo deciso di dedicare ad Absolute Yachts ed al suo fiorente successo lungo le coste statunitensi aveva come protagonista la linea Navetta del cantiere italiano. In questo secondo articolo vi portiamo invece a conoscere due armatori molto particolari.

Loro sono Marvin ed Amy Mason, una coppia americana che, a bordo della loro Navetta 52 Sull’Acqua (il nome è chiaramente un omaggio alle origini italiane dello yacht), ha recentemente compiuto una lunghissima crociera di esplorazione che, navigando in sei settimane la regione dei Grandi Laghi prima, si è conclusa l’anno successivo con una lunga crociera di altri cinque mesi, iniziata navigando il sistema di chiuse del Canada e si è conclusa a Marathon, in Florida, dopo aver percorso la celeberrima Intracoastal Waterway.

In principio, una Harley Davidson

La nostra intervista si apre con un interessante parallelismo che i due avventurosi protagonisti fanno tra le loro esperienze di viaggio ed il famoso proverbio: “E’ il viaggio che conta, non la destinazione”. E non posso che essere d’accordo! Conclusa la nostra chiacchierata, l’emozionante cronaca dei loro viaggi conferisce senza dubbio un nuovo significato al celebre detto. Ma per poter apprezzare appieno la “saga” della lunga traversata compiuta dall’Absolute Sull’Acqua, dobbiamo necessariamente fare un passo indietro e scoprire da dove è nata la grande voglia di viaggiare di questi due abitanti del Wisconsin.

Il desiderio di “tracciare una nuova rotta” parte da una Harley Davidson Ultra e da alcuni viaggi intrapresi in totale spensieratezza, senza vincoli né impegni di alcun tipo, lungo le provinciali di alcune piccole città degli Stati Uniti. La voglia di esplorare il paese su due ruote accende presto desideri più grandi. Cambia così la prospettiva, il mare si sostituisce presto al paesaggio terrestre ed un Duffy elettrico da 22 piedi tocca le acque di Milwaukee nel 2017. Nel giro di un anno, presi dalla

voglia di possedere una barca più grande, i Mason decidono di sostituire il loro Duffy con un Monte Carlo da 50 piedi, spalancando cosi le porte a nuove mete inesplorate.

Ormai in pensione e terminata la sua carriera da Chief Customer Officer presso un’azienda internazionale di formazione, Marvin ha, insieme ad Amy, voglia di qualcosa di più. Fortunatamente, il loro rivenditore di fiducia ha proprio quel fa per loro e cosi una bellissima Navetta 52 già prodotta per la Jefferson Beach Yacht Sales (JBYS) viene presto trasferita dall’Italia a St. Clair Shores, nel Michigan.

La lunga crociera dell’ Absolute Sull’Acqua: una “doppia” odissea

Dopo aver velocemente preso confidenza con lo yacht, grazie anche all’aiuto dei capitani professionisti che hanno accompagnato Sull’Acqua durante il viaggio inaugurale ed al continuo sostegno tecnico fornito dal team della JBYS, i nuovi armatori salpano per un “breve” collaudo, coprendo ben 914 miglia nell’estate del 2021.

Totalizzando una spesa di 5.482 dollari in carburante e 5.195 dollari per l’ormeggio in 17 diversi porticcioli- tra cui quelli, magnifici, di South Haven, Saugatuck e Grand Haven – questo primo viaggio mostra già come la coppia sia pronta a spingersi oltre le acque dei Grandi Laghi. Tornati a terra, unendo a questa bella iniezione di fiducia una nutrita dose di tutorial presi da Youtube su come meglio pianificare il viaggio, l’itinerario numero due è presto deciso.

Nel Luglio 2022, le ventose pinete e le coste scoscese della Georgian Bay, insieme all’intricato sistema di chiuse del Trent Severn Waterway accolgono i Mason in Canada.

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Particolarmente affascinante è il racconto che i due protagonisti fanno del loro passaggio sul sollevatore della ferrovia che permette alle barche di passare da una parte all’altra del canale tramite apposite rampe, per poi farle scivolare nuovamente in acqua in totale sicurezza.

Proseguendo verso New York, le chiuse accompagnano l’Absolute 52 lungo tutto il Canale di Erie, ma insieme a loro ci sono purtroppo anche le vibrazioni provenienti da un’elica danneggiata, probabilmente a seguito di una collisione contro uno scoglio o un oggetto depositato sul fondo del canale nel Trent Severn Waterway. Sostituite le eliche ad Oswego, la navigazione prosegue poi lungo il fiume Hudson fino a New York. Dopo un “assaggio” alla Grande Mela, è la volta dell’Oceano Atlantico, con le maree e i paesaggi mutevoli della Chesapeake Bay.

Percorsa per metà la costa orientale, il Maryland costringe la coppia a far fronte ad alcuni imprevisti offerti da Madre Natura. Prima l’uragano Ian, poi le meduse giganti attaccate al filtro di aspirazione dell’aria condizionata, senza considerare il tempo riservato alle telefonate ad amici e parenti.

Nell’ultimo tratto verso sud lungo l’Intracoastal Waterway, le condizioni meteo avverse costringono ad un ancoraggio a Fernandina Beach, in Florida, ed ad un trasferimento in hotel per evitare un nuovo uragano, Nicole. La lunga traversata da 3.253 miglia si interrompe poi con un soggiorno di trenta giorni presso il celebre Faro Blanco Resort di Marathon, dove la coppia si riunisce con i figli Olivia e Connor per le festività natalizie.

Il tour de force in mare termina infine alle Bahamas, dove Marvin ed Amy si concedono un’ultima pausa tra bicchieri di Buffalo Trace e tuffi in acque cristalline, prima di dirigersi verso la Florida, divenuta ormai la loro nuova terra natia.

Di seguito, trovate l’intervista integrale a Marvin ed Amy Mason e le loro impressioni su quella che per sei mesi è stata praticamente la loro casa, l’Absolute Navetta 52, la barca che li ha tenuti al sicuro, in salute e di buon umore dalle piccole baie ai grandi mari degli Stati Uniti ed oltre!

Intervista a Marvin ed Amy: la grande crociera dell’Absolute Sull’Acqua

1. Quali parametri e/o prerequisiti hanno condizionato la vostra scelta nel momento in cui avete deciso di acquistare una nuova barca?

Marvin: Il nostro vecchio Monte Carlo aveva un parabrezza inclinato i cui montanti laterali oscuravano in parte la visuale. Una buona visibilità dall’interno, una visuale completa dal ponte principale del pozzetto, la facilità di conduzione dalla cabina di pilotaggio e la possibilità di avere un hard top capace di offrire una buona protezione dal vento erano per noi requisiti essenziali. La possibilità poi di aprirlo con un semplice tasto era poi decisamente un plus.

Amy: Anche la cucina di poppa è stato un elemento che ha parecchio influenzato la nostra scelta. La sua apertura sul pozzetto conferiva alla barca una sensazione di maggiore ampiezza. Inoltre, non ero costretta a scendere di sotto per cucinare e mi piaceva l’idea di poter rimanere vicino la terrazza di poppa nei momenti di convivialità.

2. Quali caratteristiche e quali comfort vi sono piaciuti maggiormente?

Marvin: Mini Nave. E’ questo il soprannome che ho dato alla nostra Navetta perché, alta e dotata di una bella prua verticale, dava a chi la vedeva da fuori l’impressione di essere una vera e propria nave in miniatura. Tuttavia, a pensarci bene, 52 piedi è la taglia perfetta. Abbiamo sempre trovato posto nei vari porti che abbiamo visitato e Sull’Acqua non è mai passata inosservata. Ovunque andavamo, ci veniva chiesto : “Che barca è questa?”.

Il letto walkaround sia nella suite principale che nella cabina VIP si è rivelato comodissimo. Avere poi un letto cosi grande a disposizione degli ospiti è stato un vantaggio straordinario.

Amy: La possibilità di disporre di un cosi grande numero di sedute per i momenti di socialità è stata eccezionale. Sul flybridge, abbiamo apprezzato il grande open space ed aggiunto altre due sedute. Lì ci davamo il buongiorno con un buon caffé e terminavamo le nostre giornate parlando del viaggio, con un bicchiere di whisky fra le mani. Gli spazi per lo stivaggio si sono rivelati altrettanto generosi. Abbiamo scoperto tanti posti nuovi e, alla fine del viaggio, ci siamo ritrovati con tanta di quella roba da poter riempire un camion.

3. Sull’Acqua ha una capacità di quasi 2 mila litri di carburante ed è spinta da due motori Volvo Penta D6 IPS 650 da 480 cavalli ciascuno. Com’è stato manovrarla?

Marvin: Per quasi tutta la durata del viaggio, abbiamo mantenuto una velocità compresa tra i 9 ed i 15 nodi, con un consumo di carburante più che soddisfacente. Ovviamente, la barca navigava

benissimo a velocità da “navetta”. Quando

Quando volevamo raggiungere la velocità di planata, lo abbiamo fatto senza problemi. Navigando lungo l’ICW, abbiamo incontrato barche che, via radio, ci hanno espressamente chiesto di superarle perché, progettate esclusivamente per le velocità plananti, facevano fatica a tenere le basse velocità. Peccato per loro perché si sono persi la bellezza delle coste. Sicuramente, ci hanno fatto apprezzare ancor di più il fatto di avere uno scafo dislocante.

Quanto alla navigazione, grazie ai pod e al pilota automatico, le condizioni meteo non sono mai state un problema e non abbiamo mai avuto la sensazione di essere sopraffatti dalle correnti. I comandi a joystick hanno enormemente semplificato le manovre e ho anche apprezzato l’uso dello stabilizzatore giroscopico Seakeeper 6, soprattutto in fase di ormeggio. La sua presenza ha fatto una grande differenza e lo accendevo una ventina di minuti prima dell’attivazione. Anche la porta di accesso a dritta si è rivelata molto utile in fase di ormeggio ed ogni volta che ho avuto necessità di uscire fuori per parlare con qualcuno.

4. IYM: Con quali sfide ha dovuto confrontarsi le barca dinanzi ai mutevoli paesaggi incontrati lungo il viaggio dal Canada alla Florida?

Marvin: Le pendenze laterali nelle chiuse canadesi fanno sembrare questi passaggi più stretti di quanto non siano realmente ed è quindi importante cercare di mantenersi quanto più vicini alla parte centrale. Abbiamo presto imparato anche quanto fosse importante annunciare il passaggio prima dell’attraversamento, in modo da avvisare per tempo quanti si trovavano lungo la stessa rotta.

Nella regione dei Grandi Laghi, non ci sono maree e correnti in movimento, quindi a metà strada lungo la costa le nostre esperienze di apprendimento sono proseguite una volta entrati nelle acque salmastre. Durante tutto il viaggio, gli strumenti di navigazione ci hanno saputo informare correttamente sulla profondità dei fondali, spesso problematiche a causa delle secche. La possibilità di attingere ai dati condivisi nella community in tempo reale è stata sicuramente un grande vantaggio, Inoltre, ma ce lo aspettavamo, la salsedine ha favorito la formazione di vegetazione marina sullo scafo, che abbiamo dovuto far rimuovere in più occasioni durante le soste in porto.

5. IYM: Nato allo scopo di condividere la vostra esperienza con amici e parenti, il vostro canale YouTube dedicato alla lunga crociera dell’Absolute Sull’Acqua è diventato una fonte di ispirazione per tanti altri diportisti. C’è qualcuno tra i vostri followers che ha deciso di seguire il vostro esempio ed acquistare un Absolute?

Marvin: E’ buffo. Al momento sembra che i nostri followers siano divisi in due grandi gruppi: chi sta prendendo in considerazione la possibilità di acquistare un Absolute e vuole saperne di più in generale, e chi, invece, ha già scelto un Absolute ed, in attesa di vedersi consegnato il proprio yacht, richiede un quantitativo enorme di dettagli. Interfacciarsi con entrambe le categorie è comunque semplice perché Absolute soddisfa perfettamente tutte le esigenze.

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Sull’Acqua: 5 migliorie per viaggi più lunghi

In vista della loro seconda spedizione, Marvin ed Amy hanno introdotto cinque importanti migliorie a bordo della Navetta Sull’Acqua, tutte implementate nel giro di una settimana presso lo stabilimento della Jefferson Beach Yacht Sales in Olanda. Ogni componente si è rivelato incredibilmente prezioso e i seguenti suggerimenti possono essere d’aiuto a quanti stanno considerando di intraprendere un’impresa nautica della medesima portata.

1-Dissalatore e depuratore

Il dissalatore ed il depuratore dell’acqua sono stati inizialmente installati per l’ormeggio nelle Bahamas allo scopo di fornire un accesso facile e flessibile all’acqua, a volte costosa e difficile da reperire. Nello specifico, il dissalatore produceva 189 litri all’ora, mentre il depuratore forniva quasi 315 litri all’ora, essendo peraltro capace di purificare sia l’acqua del mare che quella del porto. Quindi, oltre a riempire il serbatoio da quasi 600 litri, ci ha permesso di bere direttamente dal rubinetto. Inoltre, oltre a ridurre notevolmente il consumo delle bottiglie in plastica, ha ridotto anche i tempi per il lavaggio della barca. L’acqua, infatti, era cosi pulita da non richiedere alcun tipo di asciugatura.

2- Antenna inclinabile e motorizzata

Per evitare il rischio di dover tornare indietro di fronte ad un ponte non particolarmente elevato, abbiamo installato una cerniera elettronica sull’albero che abbassa automaticamente l’antenna Garmin senza dover sbullonare nulla. Questa funzione si è rivelata particolarmente utile in Canada, ogni volta che ci avvicinavamo ad un ponte basso navigando attraverso le chiuse.

3- Nuovo rivestimento sul flybridge

Durante la nostra lunga crociera, abbiamo trascorso molto tempo sul flybridge. Proprio lì, abbiamo aggiunto un rivestimento più spugnoso che ci ha permesso di muoverci a piedi nudi più agevolmente, migliorando sensibilmente anche l’assorbimento acustico.

4- Automatic Identification System (AIS)

Il sistema di identificazione automatica è un sistema di trasmissione di bordo che utilizza la banda VHF. Il sistema trasmette informazioni preconfigurate, come le dimensioni e la posizione della barca, nonché la direzione di marcia, la distanza in tempo reale e il tempo residuo in caso di collisione. Il motivo principale per cui abbiamo implementato questo sistema è stato perché volevano dotare l’imbarcazione di un’ulteriore funzione di sicurezza in vista della navigazione lungo l’ICW, dove il traffico mercantile è parecchio intenso.

5- Starlink

Abbiamo scoperto Starlink e le sue performance grazie ad alcuni amici quando ci siamo resi conto che le foto ed i video caricati sui nostri dispositivi in realtà consumavano tutti i dati del nostro router. Usare Starlink è stato semplicissimo. Ci è bastato collegarlo, scaricare l’App e cercare la rete satellitare per connetterci. E’ diventato cosi la nostra fonte principale per i collegamenti Internet, affiancato dal chip della Verizon Wireless che usavamo invece durante gli spostamenti.

In conclusione, come potete vedere, la Navetta è uno yacht straordinario pensato per le navigazioni in mare a lungo raggio, quelle in cui il fattore tempo non è considerato un limite ma piuttosto un lusso prezioso.

Per quanti se lo fossero perso o volessero saperne di più, trovate di seguito il link al primo articolo della nostra rubrica:

https://www.tuttobarche.it/magazine/navetta-absolute-yachts

La protagonista dei prossimi articoli sarà la linea FLY. Quindi non vi resta che restare sintonizzati!

DinaRella

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