Dehler 30 OD
Ballast e piede del motore a scomparsa, in un’imbarcazione attrezzata per correre in ogni condizione. Basterebbero forse questi primi dati, per descrivere a cosa punti il cantiere tedesco con il nuovo Dehler 30 OD appena presentato al salone di Cannes. Infatti le lettere OD sono l’abbreviazione di One Design e sono la sigla che accomuna i modelli sportivi che vogliono competere anche in monotipia. In questo caso una monotipia adatta al “per due”.
Noi lo abbiamo visitato alla sua prima uscita mondiale, ci è piaciuta per le soluzioni installate, molto tecniche e per lo spirito da purosangue che rappresenta.
Il trasto randa è a ponte ed è installato sopra al meccanismo che collega la barra del timone alle due pale più a poppa. Una soluzione che permette di avere una corsa di regolazione del carrello molto lunga e di non intralciare l’equipaggio (soprattutto il timoniere) con la scotta randa durante le strambate.
Il timoniere, nella parte bassa delle sedute ai due lati, dispone di puntapiedi regolabili tramite una scottina, che gli permette di sceglierne la giusta inclinazione.
Sempre al centro del pozzetto si trova la leva che permette di sollevare il piede del motore per diminuire l’attrito delle superfici immerse durante la navigazione a vela.
Dai due winches sulla tuga si regolano invece le drizze e i punti di scotta del fiocco ch,e non avendo un carrello fisso, sono realizzati in materiale tessile.
Particolare molto interessante è che il Dehler 30 OD dispone anche di buttafuori in cui fare passare le scotta che regolano le vele di poppa. “Un’arma” molto utile per massimizzare le prestazioni in un’imbarcazione che monta vele asimmetriche.
Ben invelati, ma sempre in grado di ridurre la tela, quindi pronti per ogni condizione ed in sicurezza in ogni andatura.
Il gennaker più grande è armato in testa d’albero e viene controbilanciato dalle due volanti regolabili dai winches in pozzetto che non sembrano necessarie durante le andature di bolina con vento leggero, visto l’angolo molto pronunciato delle crocette.
L’albero, che misura più di 12 metri, come in tutte le imbarcazioni pensate per le lunghe navigazioni in ogni condizione, è appoggiato in coperta.
Il Dehler 30 OD pesca 2,20 m e la T Keel è zavorrata con 0,94 t di peso, i ballast sono quindi molto utili per compensare lo sbandamento quando si naviga in doppio.
Dehler è riuscita a realizzare un layout a tre cabine e nemmeno sacrificate: l’equipaggio in regata avrà un posto comodo in cui dormire. Certo il bagno non ha il lavandino, ma lo ha la cucina e la dimette è comoda, quest’ultimo un elemento molto utile per stivare le numerose vele durante la navigazione.
Che dire? Solamente che se il Dehelr 30 OD, disegnato da Judel/Vrolijk & co, raggiungerà in acqua ottime prestazioni, diverrà un’imbarcazione ambita da regatanti e appassionati di lunghe navigazioni sportive. Le premesse ci sono tutte, in un’imbarcazione che potrebbe essere l’anello di congiunzione tra un mini e un class 40.
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