CQS: dalla Nuova Zelanda mega monoscafo a caccia di record

CQS: dalla Nuova Zelanda un mega monoscafo a caccia di record

Dopo un anno di modifiche e miglioramenti, la nuova creazione dell’ex campione del mondo finlandese, Ludde Ingvall, detentore del record di velocità di imbarcazioni monoscafo nell’Atlantico, e doppio iridato alla Sydney Hobart Yacht Race nel 2000 e nel 2004, ha mostrato per la prima volta al mondo intero le sue incredibili forme.

Il nuovo super maxi da 100 piedi, il CQS, dal nome del suo sponsor principale ha finalmente lasciato il proprio capannone di Tauranga, in Nuova Zelanda, impressionate il parterre di progettisti che hanno seguito i lavori di ottimizzazione su CQS: a capo del team c’è il mostro sacro Brett Bakewell-White, con lui Andrew Baglin di Multiphase design, Mark Bishop di Waterfront Composite Solutions, Rodney Keenan di  Evolution Sails e Dave Ridley (Hall Spars). A dirigere i lavori in cantiere,  Southern Ocean Marine, Greg Prescott e Greg McNab.  Lo stesso Ingvall ha così parlato del suo team: “Sono davvero grato per tutto il lavoro svolto finora e sono impressionato dall’abilità messa in campo nella creazione di questa barca innovativa. Tutti hanno lavorato con una motivazione fantastica e in nome di un’indiscutibile eccellenza”.

Questo monoscafo nasce da modifiche eseguite all’ex imbarcazione di Ingvall, un più convenzionale 90 piedi, e presenta soluzioni tecniche all’avanguardia nel mondo della vela. Innanzitutto, lo scafo è stato progettato con una “prua rovescia” che non tende a salire sull’onda con, ma la taglia passandoci attraverso e diminuendo drasticamente il beccheggio, a tutto vantaggio della stabilità e quindi della velocità media dell’imbarcazione. Chiunque abbia esperienza di navigazione a vela con derive o si intenda di piccoli catamarani sa bene che quando la prua inizia a navigare sotto l’acqua la barca si ferma bruscamente e, se la velocità è sostenuta, si rischia un ribaltamento in avanti. A prua, è facile notare anche un lunghissimo bompresso: l’idea è poter mantenere sempre medie altissime adeguando la quantità di tela a riva (da trinchetta o solent fino ad uno sconfinato gennaker).

Inoltre, ai lati dello scafo e trasversalmente al pozzetto, CQS presenta due innovative “ali” che hanno lo scopo di sostenere il piano velico, supportando l’albero e le sartie dai lati, garantendo così una maggiore stabilità a tutta la piattaforma centrale dello yacht (dotato anche di kanting keel).
Durante i varo, Ludde Ingvall ha commentato: “Questo è l’inizio di un’avventura molto eccitante. La modellazione al computer assicura che questa imbarcazione abbia tutte le caratteristiche per sviluppare velocità impressionanti in molte condizioni, ma ci sarà da aspettare il responso del mare e la conferma delle performance in regata”.

Dario Schiavo

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