Mussini guarda al futuro e lancia la nuova Corvetta elettrica
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Mussini guarda al futuro e lancia la nuova Corvetta elettrica

Lo storico cantiere nautico ligure Giorgio Mussini compie il primo passo verso la transizione ecologica annunciando il lancio della Corvetta elettrica, ovvero la sua prima barca completamente green. Sarà infatti terminato di costruire entro l’estate il nuovo modello di una delle imbarcazioni più iconiche di Portofino, dotato di un innovativo motore elettrico. Si tratta di una vera e propria rivoluzione per il cantiere Mussini, da sempre sinonimo di artigianalità italiana e know-how grazie alla sua lunga esperienza maturata nel costruire barche completamente in legno: se questo è già il materiale ecologico per eccellenza che distingueva i meravigliosi scafi del cantiere Giorgio Mussini, ora anche l’alimentazione sarà a energia pulita.

La presentazione ufficiale della nuova Corvetta elettrica, annuncia la responsabile marketing Emanuela Bertullo, «si terrà nel mese di luglio nella marina di Portofino, dove c’è la sede del nostro cantiere e dove per l’occasione sarà installata una colonnina elettrica per ricaricare il motore delle imbarcazioni, fornita dalla società Aqua». In seguito la Corvetta elettrica sarà portata in anteprima anche al salone nautico di Cannes.

Elegante e raffinata, la Corvetta 24 è da sempre associata alla dolce vita estiva di Portofino. Si tratta di un day cruiser lussuoso e divertente da otto metri che unisce il comfort con la velocità e la manovrabilità con la tenuta del mare. In particolare, le rifiniture di mogano o teak regalano quell’inconfondibile sensazione artigianale che soltanto il legno è in grado di trasmettere. Proprio per questo, il progetto del cantiere Mussini è un’assoluta novità nel campo della nautica: finora, infatti, i progetti di imbarcazioni elettriche o a idrogeno si sono concentrati solo sui superyachts e sulle grandi navi, mentre la Corvetta elettrica sarà la prima imbarcazione da diporto con motore pulito destinata alle famiglie, alle escursioni giornaliere e al turismo slow in mari e laghi. L’idea è nata due anni fa in casa Mussini, azienda che ha sempre fatto della sperimentazione il suo cavallo di battaglia, non solo col lavoro del fondatore Giorgio ma anche del figlio Gaetano, oggi a capo dell’azienda, e della nipote Emanuela Bertullo.

Per la fornitura del motore della Corvetta elettrica il cantiere Mussini si è affidato E4Boat, una rete d’impresa composta da aziende altamente innovative nei settori della robotica avanzata (Terzago Robotics), nella propulsione elettrificata e ibrida (4E Consulting) e nella cantieristica navale (Selene Shipyards). «L’idea ce l’avevamo da tempo – racconta Bertullo – ma ci serviva un partner per il motore elettrico e non è stato facile riuscire a trovare la quadra giusta. Il motore è fondamentale per una barca come quelle che produciamo noi, perché le prestazioni sono importanti e il passaggio da un motore endotermico a un motore elettrico non è banale. Due anni fa, prima della pandemia, avevamo già cominciato a cercare dei possibili fornitori di fiducia e cominciato lo studio per una barca con motore elettrico, poi l’arrivo del covid ha fermato tutto, finché l’estate scorsa casualmente è salito su una delle nostre barche a noleggio Marco Geraci, chairman di Selene Shipyards: e così, mentre parlavamo dell’area marina protetta delle Cinque Terre e di Portofino, è venuta fuori la nostra idea della barca elettrica e abbiamo dato inizio al progetto».

Sull’agenda di Mussini c’erano altri nomi di potenziali partner, ma alla fine la scelta è caduta su Selene ed E4Boat anche per motivi che vanno oltre la questione tecnica e tecnologica: «Avevamo trovato qualcuno con lo stesso nostro entusiasmo e la voglia di fare qualcosa insieme. Siamo gente di mare, che lo ama e lo rispetta, e con loro abbiamo trovato la migliore soluzione che unisce tradizione storica e innovazione tecnologica al fine di creare un’imbarcazione che rispetta l’ambiente», conclude Emanuela.

Quello fornito da E4Boat per la Corvetta è un motore elettrico a magneti permanenti con potenza minima di 30 kW, convertitore statico di potenza e moduli batteria per complessivi 65 kWh (autonomia 4 ore a 16 kW di assorbimento). Il peso complessivo è di 550 kg e verrà alloggiato nei compartimenti esistenti della barca, uno per lato dello scafo e uno nel vano di alloggiamento dell’attuale motore endotermico. «Impatto ambientale azzerato e silenziosità assicurano ai naviganti una rinnovata esperienza del mare: quella in cui è il suono delle onde, della brezza e degli animali marini, ciò che li circonda, insieme a un leggero sciabordio sullo scafo, una musica», commenta Luca Terzago, CEO di Selene Shipyards e Terzago Robotics. «Inoltre l’affidabilità di un motore elettrico, rispetto a uno endotermico, è nettamente superiore. Questo si traduce in bassissime necessità di manutenzione e assicura una drastica riduzione del rischio di avarie. Oltretutto, i costi di approvvigionamento energetico diventano quasi del tutto trascurabili».

Redazione

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