Dopo le protezioni posizionate tre anni fa nel perimetro marino dell’isola di Favignana, nuovi sistemi di dissuasione contro la pesca illegale a strascico sono stati collocati nei fondali delle isole Egadi, nelle zone di Marettimo e Levanzo.
Le isole Egadi fanno parte dell’Area Marina Protetta più estesa d’Europa, con un’estensione di quasi 55000 ettari, ed ospitano la prateria di posidonia più grande dell’area mediterranea.
Gli scudi di protezione sono realizzati in calcestruzzo “sea-friendly”, pensati per avere il più basso impatto possibile sulla flora e sulla fauna sottomarina, per incoraggiare il ripopolamento dei fondali e salvaguardare la biodiversità marina. Il sistema prevede l’utilizzo di alcuni ganci d’alluminio che arpionano la rete a strascico, la rendono inutilizzabile e la rilasciano immediatamente, evitando così che l’imbarcazione da pesca coinvolta possa subire conseguenze pericolose.
I sistemi sono stati posizionati con il contributo dell’azienda Rio Mare, che si è reso finanziatore di questo progetto per i prossimi tre anni. I primi scudi sono stati già installati nelle acque delle Egadi, i prossimi continueranno ad arrivare nel corso del prossimo biennio.
La Rio Mare ha deciso di contribuire anche al finanziamento del Centro di Recupero delle Tartarughe Marine dell’Area Marina Protetta delle Egadi e dell’Osservatorio della Foca Monaca di Punta Troia, a Marettimo
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