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Sartiame, come orientarsi nella scelta?

Orientarsi nella scelta del sartiame per la propria imbarcazione è molto più complicato di quanto sembri. Sono molti i fattori da tenere in considerazione e soprattutto è sempre una buona idea quella di farsi consigliare da un professionista del settore, proprio come ho fatto io oggi, affidandomi alla competenza di Paolo Moretti di RIGGservice, la stessa azienda che, non a caso, si occupa delle sartie del nostro Daydreamer di redazione.

Materiali, consumi, uso, aspettative, tutto conta quando si parla di sartiame: ‘Se parliamo di diffusione del materiale a livello assoluto, la fune ancora non ha eguali – comincia a spiegare Paolo Moretti – in quanto più economica e quindi più accessibile. Poi viene il sartiame a tondino, che è l’evoluzione della fune, anche questo molto diffuso. Per intenderci se pensiamo ad un Run da 40 o 50 piedi, se l’imbarcazione è economica, vale la pena affidarsi alla fune, se invece parliamo di un Racer con albero in carbonio allora è meglio orientarsi su un tondino.

Salendo ancora di livello, per esempio parlando di un 100/120 piedi con albero in carbonio, si passa alle fibre come il carbonio, che è la scelta più diffusa, o il Dyneema o il PBO, ma perché a certi livelli si cercano prestazioni più significative. Naturalmente questo ha un costo, in termini economici e di fruizione della barca’.

Resistenza e durata. Qual è il miglior sartiame?

Passando dunque al secondo aspetto, dopo questa prima infarinature iniziale, scendiamo nei dettagli, perché come avrete intuito il discorso è complicato e non si può prescindere da determinati ragionamenti.

Sia il Dyneema che il PBO hanno un decadimento precoce, soprattutto il PBO è il più leggero e costa anche meno del carbonio, ma dopo 5 anni va cambiato completamente, ma questo se siete riusciti a tenerlo lontano dalla luce, poiché esposto ai raggi UV subisce un deciso e più rapido deterioramento.

Il Dyneema invece tende ad allungarsi come tipo di fibra e quindi anch’esso nel lungo periodo diventa meno performante e va sostituito. Insomma, questi due materiali li consiglio a chi deve fare della propria barca un uso sportivo per esempio per delle regate. Bisogna anche tenere conto della navigabilità: più le fibre scelte sono performanti e più tenderanno ad unna navigazione brusca, atta alla performance e non certo dedicata una rilassante giornata di barca a vela.

Poi c’è il carbonio, che ha una resistenza di molto superiore, anche se è il produttore a dare un’aspettativa di vita certificata, che però naturalmente non può prescindere dal tipo di utilizzo che se ne fa. È ovvio che barche sportive o addirittura Racer subiscono maggiori sollecitazioni che incidono sul sartiame.

Poi c’è il tondino, che ha un’aspettativa di vita di 10 anni o 40/50 mila miglia. Questa distinzione è importante, perché le miglia creano un affaticamento meccanico, mentre gli anni incidono sulla corrosione. Di buono però c’è che il tondino può essere ripressato dato che l’affaticamento avviene nella testa e quindi in una zona sostituibile senza dover per forza cambiare tutte le sartie: così facendo guadagni altri 10 anni con un costo decisamente inferiore.

Infine, la fune, che di per sé è un paradosso.  Tutti si affidano molto alla fune ma in media ha un’aspettativa di vita di 7 anni e non è esente da corrosione che si instaura soprattutto interfibra: la fune ha un’anima e due giri di trefoli controrotanti e quando va in tensione queste molle si stringono sul centro, caricando e scaricando, e alla lunga la fune si allunga e diventa meno performante’.

Prezzi del sartiame. Cosa conviene?

Il costo naturalmente è un altro fattore che va tenuto in considerazione, anche se tra tutti è naturalmente più soggettivo, ma cerchiamo di fare un punto anche su questo aspetto.

Certo – prosegue Paolo Moretti di RIGGservice – il costo è naturalmente fondamentale e ancora una volta torna il discorso legato alle proprie esigenze e al tipo di imbarcazione. Diciamo comunque che, per cercare di tracciare una linea di massima. la fune è la soluzione più economica ma teniamo comunque conto che anche la fune ha un limite; infatti, dai 14 mm in su la fune diventa custom e il suo prezzo sale di parecchio.

Fino ai 60 piedi il tondino è la scelta più economica, anche in termini di resistenza e durata, riallacciandoci a quello che abbiamo detto in precedenza, oltre questa misura invece si passa alle fibre e tra queste quella maggiormente scelta è sicuramente il carbonio.

Il discorso relativo alla spesa va fatto ampliando il ragionamento e considerando un po’ tutto il contesto: per esempio scegliere il carbonio può essere più danaroso, ma va detto che con un materiale come questo rende l’imbarcazione più leggera e quindi permette di risparmiare sull’usura di altri elementi.’

In conclusione

Arrivare alle conclusioni di questo articolo non è semplice, perché come avete potuto intuire gli aspetti da tenere in considerazione sono davvero tanti e anche parecchio soggettivi; quindi, che consiglio possiamo dare a chi si sta approcciando al cambio del sartiame sulla propria imbarcazione?

È la domanda più difficile a cui rispondere, possiamo paragonare il sartiame all’idraulica della barca – conclude Paolo Moretti – perché così come per il sartiame l’importante è capire cosa il cliente si aspetta che faccia la barca. Per un impianto idraulico un po’ sofisticato il limite è davvero solo la fantasia, ma la domanda è: ‘ha senso?’.

Dipende sempre da qual è il nostro scopo, e quindi prima di scegliere bisogna pensare bene a cosa si vuol fare della propria barca, perché alla fine ogni barca ha il suo scopo. Prestazioni? Comfort? Risparmio? Una volta risposto a queste domande si può compiere una scelta consapevole’.

Alessio Molla

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