Osculati SP Premium 365: il test antivegetativa effettuato sulla barca della nostra redazione
Abbiamo optato per questo prodotto perché le antivegetative Osculati non contengono rame e sono compatibili con tutti i tipi di scafo (VTR, alluminio, legno ecc..). Esistono due tipi principali di antivegetativa: le autoleviganti e a matrice dura.
Le autoleviganti si usurano gradualmente con la navigazione, contribuendo così a mantenere lo scafo pulito. Le antivegetative a matrice dura, invece, non subiscono usura con la navigazione e svolgono il loro compito solo chimicamente, quindi sono adatte a scafi veloci (oltre 25 nodi) e per lunghe navigazioni.
La nostra scelta è ricaduta su Osculati SP Premium 365, un’antivegetativa autolevigante, adatta a tenere la barca in acqua tutto l’anno, ottima per la vetroresina, resistente sia all’acqua dolce sia salata e con una buona resa di circa 8 m²/l.
L’operazione di stesura avviene seguendo fasi precise: dopo l’alaggio dell’imbarcazione si inizia con la pulizia dello scafo tramite idropulitrice, per poi proseguire con l’orbitale oppure a mano con carta vetrata per carteggiare leggermente e, laddove fosse necessario, si ricorre a piccoli interventi di stuccatura utilizzando il Gelcoat bianco (codice 65.520.06).
Il primer scelto è Osculati bicomponente A+B: un primer bicomponente epossidico, universale, applicabile su ogni tipo di supporto, sia opera viva che opera morta. Questo tipo di primer ha un’azione anticorrosiva e isolante e si consiglia di applicare da 2 a 4 mani di prodotto come fondo per far sì che l’antivegetativa aggrappi perfettamente.
Ricordiamo inoltre che ogni alaggio che effettuiamo alla nostra imbarcazione è un buon motivo per effettuare anche altri controlli periodici molto importanti. Semplici da eseguire, sono controlli che possiamo fare da soli o con l’ausilio di personale specializzato per capire se è il caso o meno di intervenire, per non trovare brutte sorprese una volta rimessa la barca in acqua. Tra questi, ricordiamo di verificare lo stato di usura di prese a mare e scarichi, che si può effettuare aprendole e chiudendole dall’interno per vedere se il meccanismo funziona in modo corretto.
Nella check list mettiamo anche gli zinchi o anodi sacrificali che, attirando le correnti galvaniche, si usurano in fretta e, in caso, sostituirli, e gli o-ring, cioè tutte quelle guarnizioni in plastica che sono collegate ai sensori e gli strumenti che attraversano lo scafo. Sonda del Log, che va pulita delicatamente, così come la sonda dell’ecoscandaglio che ricordiamo, non va coperta con l’antivegetativa per non disturbare il segnale e magari stararlo.
Il nostro laboratorio mobile Daydreamer a breve tornerà in acqua. Nei prossimi mesi effettueremo le rilevazioni del caso per controllare l’effettivo funzionamento e lo stato di usura dell’antivegetativa. Vi terremo aggiornati a riguardo.
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