Nuova vita per lo yacht di Saddam Hussein - Notizie nautiche

Nuova vita per lo yacht di Saddam Hussein

Le barche fanno spesso strani giri: amate, abbandonate, recuperate, vendute. Sono contenitori di sogni, e fortunatamente non scontano le colpe dei proprietari… È proprio il caso di dirlo parlando di questo mega yacht, appartenuto in origine a Saddam Hussein, poi a diverse famiglie reali mediorientali, e infine tornato di proprietà del governo iracheno. La storia è raccontata dal National Geographic perchè la destinazione che lo yacht ha acquisito tornando in Iraq è quello di nave per le esplorazioni scientifiche.

Costruito nel 1980 in Danimarca, Basrah Breeze è lungo 82 metri (270′), ha gli interni rifiniti di oro e mogano, una cabina armatoriale con tanto di via di fuga segreta. La sua vita è stata tormentata fin dall’inizio, legata a doppio filo con la storia del suo paese: terminata la costruzione in Danimarca non ha potuto essere consegnato a causa della guerra tra Iraq e Iran, ed è stato abbandonato in Oman per anni. Saddam Hussein decise quindi di regalarlo al re saudita Fahd bin Abdulaziz Al Saud, che a sua volta lo regalò a re Hussein di Giordania. Il figlio Abdullah II decise di sbarazzarsene subito: lo spedì in Francia intestandolo a una società delle Cayman e abbandonandolo di fatto.

Dopo la caduta di Saddam Hussein la compagnia delle Cayman cercò di vendere lo yacht, ma il nuovo governo iracheno ne rivendicò la proprietà e riportò Basrah Breeze nelle acque del Golfo Persico. I piani iniziali per il suo utilizzo erano eccentrici – un museo degli eccessi di Saddam, un hotel galleggiante di super lusso – e non sono mai stati realizzati. I professori universitari che si sono fatti avanti per averne la gestione hanno invece trovato un nuovo scopo per lo yacht: Basrah Breeze è diventata la singolare ammiraglia della flotta di ricerca marina dell’università irachena. Ha già fatto un paio di spedizioni nel 2015, portando ricercatori iracheni, kuwaitinai e di altre nazionalità ad esplorare la più promettente novità di quei mari: la crescita di una barriera corallina al largo delle coste del Golfo Persico.

Ironia della sorte, pare che il problema principale dei re del petrolio nel mantenere la barca fosse… il gasolio! Con due motori da 3.000 cavalli ciascuno e serbatoi che portano 200 tonnellate di diesel il pieno di Basrah Breeze costa circa 100.000 dollari americani. E se mantenere la barca era un problema per alcuni degli uomini più ricchi del mondo, figuriamoci quanto difficile può essere per i professori universitari che la gestiscono adesso. Ma speriamo che gli ex proprietari contribuiscano…

 

 

 

Sara Teghini

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