Il nodo del tubicino spiegato da Emiliano Gabrielli

Il Nodo del Tubicino (Nail knot with loop)

Proteggere l’asola del nodo con una guaina, quale può essere un tubicino in kevlar o una redance simile, garantisce una massima tenuta.

In questo servizio voglio parlare di un altro nodo estremamente affidabile che permette all’angler una massima tenuta qualora il target fossero pesci di grossa taglia. Stiamo parlando di quello che in italiano viene chiamato comunemente nodo del tubicino.

Questa è una soluzione molto impiegata già da tanti anni dai massimi esperti della pesca, mirata ai predatori di grossa mole e che, date le sue peculiarità, credo sia molto importante conoscere.

Anche se a qualcuno può ricordare il nodo che si utilizza per congiungere la coda di topo con il finale nella pesca a mosca, il nodo del tubicino ha impieghi del tutto differenti. Infatti, questo è un classico della pesca a traina con il vivo mirata per esempio a ricciole, dentici e cernie ma, ovviamente, ha mille altre applicazioni in tante situazioni quali, per esempio, il big game mirato a tonni, pesci spada o a molte grandi prede oceaniche.

Nella pesca ai grandi predatori, il nodo del il tubicino permette di legare in maniere agevole lenze in nylon o fluorocarbon tra lo 0,50 mm e 0,90 mm. E’ un nodo che richiede un po’ di manualità ma, facendo un po’ di pratica, l’angler riuscirà a realizzarlo in maniera molto veloce.

Nodo del tubicino al microscopio

Per realizzare il tubicino possiamo utilizzare anche un semplice cotton fioc privato, ovviamente, delle due estremità.

Viene chiamato nodo del tubicino poiché, per realizzarlo correttamente, possiamo aiutarci con un piccolo tubetto, che facilita il pescatore nell’ottenere delle spire ordinate che riuscirà con facilità a non far accavallare nella fase di assuccamento del nodo stesso. Riuscire a non far accavallare le spire è fondamentale affinché il nodo possa garantire una massima affidabilità.

Facendo un po’ di pratica, non sarà poi difficile riuscire a realizzare lo stesso nodo senza più dover utilizzare come ausilio il tubicino dal quale, appunto, prende il nome.

Il nodo del tubicino, grazie alla sua geometria, come anche i nodi spiegati nei due precedenti articoli, il solid knot e l’adriatic knot, garantisce carichi di rottura molto elevati che arrivano intorno al 95% del carico di rottura della lenza impiegata.

Può essere utilizzato per legare con successo leader e terminali a girelle, solid ring e ami.

Pescando dalla barca, il nodo del tubicino può essere impiegato con successo in moltissime tecniche mirate a grandi prede quali possono essere, per esempio, la traina d’altura, il drifting, il jigging, lo spinning e la traina col vivo.

Una volta assuccate le spire, come potete vedere dallo step by step di costruzione fotografico, utilizzando il nail knot with loop, non è indispensabile mandare il nodo a battuta contro l’occhiello, bensì, potremo lasciare una piccola asola. Questa è una caratteristica molto importante di questo nodo, infatti, grazie a questo loop potremo garantire all’amo una maggiore mobilità e quindi poter confidare in una maggiore capacità ferrante, specie impiegando ami autoferranti come i circle hook.

Per garantire una maggiore tenuta al nodo potremo, inoltre, prevedere l’inserimento lungo l’asola di una redancia di protezione (in commercio si trovano varie alternative ottime per questo scopo). Una soluzione valida è realizzabile con un pezzetto di tubicino in kevlar, ottimo per inguainare asole in nylon o fluorocarbon, consigliabile tanto più se impieghiamo diametri ridotti.

Il loop rivestito dalla guaina di protezione impedisce al nodo di stringersi eccessivamente contro l’anellino della girella, o contro l’occhiello dell’amo impiegato, garantendo al nodo una maggiore tenuta: cosa molto importante durante i combattimenti più duri!

Eseguiamo il Nodo del tubicino

Entrare con il capo libero nella girella, o nell’occhiello dell’amo, tornare indietro avvicinandolo poi alla lenza madre.

 

Disporre il nostro tubicino sopra alla lenza raddoppiata a pochi centimetri dalla girella.

 

Con il capo libero andremo a ottenere 5-7 spire a scendere verso la girella, le quali avvolgeranno la lenza raddoppiata e il tubicino stesso.

 

Terminate le spire, entrare con il capo libero nel tubicino per la sua interezza. Una volta che il capo libero sarà uscito dalla parte opposta del tubicino, sarà il momento si sfilare quest’ultimo dalle spire e di tirare il capo libero. In questo modo cominceremo a stringere le spire del nodo.

 

Tirando il capo libero riusciremo ad assuccare le spire realizzate. Questa è una fase delicate a cui si deve dedicare attenzione se non si vuole che le spire del filo si accavallino.

 

Assuccate le spire, faremo scorrere il nostro nodo scorsoio verso la girella o l’amo. Questo nodo ci consente di non stingere completamente la lenza sull’occhiello dell’amo. Questo potrebbe essere utile nel caso volessimo garantire maggiore mobilità all’amo.
Emiliano Gabrielli

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