Pesca del dentice corazziere con teste piombate e shad

Pesca del dentice corazziere con teste piombate e shad

Una tecnica che ho trovato del tutto devastante per la pesca del dentice corazziere (e non solo) che in realtà pratico solo da pochi anni, è quella della pesca verticale con grosse teste piombate. Queste teste piombate, note anche con il nome di jig head, molto usate anche in altri tipi di pesche, se adattate e se realizzate con lo scopo di pescare in grande profondità e di confrontarsi con prede molto potenti, possono essere del tutto micidiali qualora vengano abbinate a voluminosi shad. Gli shad sono artificiali allungati, in gomma colorata, che ricordano un pesce e che si distinguono per una particolare coda piatta che conferisce loro, una volta animati con la vetta della canna, o lasciati in corrente, il caratteristico “scodinzolio”, che risulta del tutto micidiale per scatenare l’estrema voracità e aggressività dei predatori che spesso attaccano questi artificiali per territorialità e non solo, quindi, per fame.

Parlando di tonalità di colore, consiglio l’azzurro, il bianco, il verde e un arancione scuro in condizioni di acqua chiara e trasparente, tanto più se si tratta di fondali non troppo profondi. Invece, parlando di acqua opaca e condizioni di alta profondità, opteremo per colori più vivi e accesi. Tra questi, decisamente ottimi il giallo, il rosa fluo, l’arancione acceso e le soluzioni che prevedono tinte glow.

Le teste piombate impiegate andranno da un peso di 100 a 300 grammi, questo da decidere in base alla profondità di pesca, alla corrente e alla velocità di discesa che vogliamo abbia l’esca.

Chiaramente, l’armatura di tali teste piombate dovrà essere molto robusta e realizzata con un amo particolarmente forte.

Le montature possibili, che prevedono l’impiego di un solo amo, sono due: la prima prevede la punta dell’amo che esce a circa metà dello shad e rivolta verso l’alto. L’altra prevede un montatura a Texas, ovvero con un amo che vada a scomparsa nella coda di gomma e che riuscirà ad agganciare il pesce solo quando questo morderà e stringerà l’esca in bocca con forza. Questa seconda soluzione è utilizzata da molti là dove è facile incagliare l’amo su qualche ostacolo del fondo. Onestamente, trovo la maggior parte degli ami in commercio nati per la montature a Texas piuttosto fragili, quindi sconsiglio questa soluzione per zone dove è importante forzare il pesce a frizione strette e dove è probabile l’incontro con catture di grossa taglia.

Meglio con un secondo amo…

Molte volte, però, i pesci tendono ad attaccare con potenti morsi l’artificiale nella parte molto arretrata della coda e il risultato, oltre ad avere lo shad rovinato, sarà quello di una attacco a vuoto e una mancata ferrata. Per ovviare a ciò potremo, mediante un ago, inserire un assist hook che percorrerà il corpo in gomma e ci permetterà di posizionare un secondo amo più piccolo, ma ugualmente potente, all’altezza della codina piatta.

Alcune accortezze

Le esche artificiali con le quali pescheremo, che uniremo al nostro leader mediante una girella e uno split rig, hanno l’attacco nella parte alta della testa piombata e, dunque, permettono una perfetta pesca in verticale. Animeremo i nostri artificiali con lenti recuperi, alternati a veloci scatti e a -stop and go-, spesso micidiali. Sarà importate anche imprimere lunghe e lente jerkate che renderanno all’artificiale un nuoto verso l’alto particolarmente accattivante. La maggior parte degli attacchi spesso avverrà sui primi dieci metri dal fondo, ma non di rado potremo trovare i pesci più in alto lungo la colonna d’acqua.

Per riuscire a sapere con precisione a che altezza state pescando dal fondo, sarà utile l’impiego di trecciati multicolor, che cambiano colore ogni dieci metri (in alternativa, contate i giri di mulinello da quando cominciate ad alzarvi dal fondo con l’esca). E’ da raccomandare l’impiego di trecciati di ottima qualità, quindi più sottili a parità di libbraggio con gli altri e che, quindi, riusciranno a tagliare l’acqua in maniera ottimale. Meglio se di sezione rotonda e, dunque, da scegliere tra i braid realizzati con 8 fili. I libbraggi che consiglio vanno dalle 40 alle 65 lb.

Alla treccia sarà da unire il leader, rigorosamente in flurocarbon e quindi particolarmente resistente all’abrasione. I corazzieri, dopo l’allamata, tendono a puntare il fondo con una forza inaudita e quindi con facilità possono rompere la lenza contro gli ostacoli che si trovano davanti. Per tale ragione vi consiglio leader molto forti con diametri tra lo 0,70 e lo 0,80 mm, da aumentare fino allo 0,90 pescando molto a ridosso dei relitti che si caratterizzano per lamiere e ferraglie particolarmente taglienti.

La lunghezza del leader sarà in media 5/8 m anche se a volte, in condizioni di fortissima corrente, può essere utile accorciarlo a 3/4 m per riuscire a pescare in maniera più agevole.

Canne

Le canne ideali per la pesca con teste piombate (come anche per la pesca con kabura o morto manovrato), devono essere meno rigide e dure rispetto a quelle da vertical jigging classico. Attrezzi in grado di gestire pesanti esche a grandi profondità, capaci comunque di contrastare pesci molto potenti e quindi con un’elevata potenza nella schiena, ma allo stesso tempo che abbiano una vetta più sensibile. Sarà grazie alla particolare azione di queste canne che riusciremo a manovrane nella maniera migliore, quindi più fluida, le nostre esche anche con movimenti lenti.

Si impiegano in genere canne di lunghezza tra 1,70 e 1,90 m.

 

Emiliano Gabrielli

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