Arcadia Yachts , a Cannes la "Yachting Rnaissance"

Arcadia Yachts è il cantiere che sin dalla nascita è riuscito a lasciare un segno per l’innovazione dei suoi progetti. Dal Festival de la Plaisance di Cannes, al compimento del suo settimo anno, e forte dei sette modelli consegnati durante gli ultimi 12 mesi scorsi, ha annunciato le prime azioni della sua Yachting Renaissance: progetti nati intorno ai desideri armatoriali, in profondo contato con il mare e a basso impatto ambientale nella produzione e nell’utilizzo.

Arcadia Yachts A85S.

La messa in pratica di questa filosofia è materializzata dalle tre gamme che il cantiere di Torre Annunziata ha presentato al salone nautico francese: A, Sherpa e For.Th. Diverse imbarcazioni per diversi utilizzi e diverse misure, ma accomunate tutte da elementi comuni e tipici della casa:
aft-deck più spaziosi della media; grandi finestrature a tutta altezza con cornice in alluminio; le finestrature Up&Down che aprendo totalmente gli spazi interni all’ambiente circostante rendono di fatto labili e indefinibili i confini dello yacht a vantaggio dell’immersività, come si direbbe parlando di un software, ovvero la possibilità di entrare nell’ambiente che ti ospita, il mare in questo caso; l’ampiezza degli scafi, con baglio massimo più grande di quanto ci si aspetterebbe da uno scafo con quella lunghezza fuori tutto per aumentare i volumi interni e quindi la vivibilità, ma sempre perseguendo l’efficienza nei consumi di carburate e di energia.

Lo skylounge dell’A85s.

Scelte stilistiche, ma che diventano qui filosofiche perché rispecchiano il credo del cantiere. Ricche di positive ripercussioni su quanto uno yacht Arcadia impatta sull’ambiente durante il suo utilizzo. Le aperture consentono il libero passaggio della brezza con la conseguente limitazione nell’uso dell’aria condizionata; tutti i vetri sono ad alto isolamento termico, con lo stesso vantaggio appena citato; i pannelli solari integrati nella sovrastruttura permettono di ridurre l’uso dei generatori. Ma al di là di queste importantissime qualità uno yacht è fatto per essere vissuto da armatore e sopiti nel modo più piacevole possibile. Quindi in tutte le creature Arcadia c’è l’attenzione alla convivialità di bordo, con creazione di zone dove condividere il tempo con gli altri ospiti e zone più appartate. Vediamo quindi le gamme un po’ più in dettaglio.

Gamma A

L’A 100 in navogazione.

La Gamma A, è la diretta erede dei primi Arcadia Yachts varati. Attualmente si compone di 5 modelli:
A85: yacht di 25,90 metri caratterizzato dalla sovrastruttura completamente in vetrocamera, che lo differenzia da tutto il resto della produzione mondiale di imbarcazioni.
A85S: rispetto alla sorella aggiunge un terzo ponte in cui la sky lounge grazie alle finestrature  Up&Down diventa spazio chiuso o totalmente aperto a seconda delle necessità..
A100: su questo 30 metri la zona living che diventa patio: la convertible sky lounge dell’A100 è “uno spazio fluido in cui l’Armatore è al centro del mare stagione dopo stagione, avvolto da silenzio, luce e comfort”, dichiarano dal cantiere.
A100+: si differenzia dal modello precedente per ancora una maggiore fusione tra spazi interni ed esterni.
A115: Un layout flessibile che va dalle 4 alle 6 cabine doppie, un ampio deck principale e un luminoso sky lounge.

Sherpa

Bozzetto dello Sherpa 72′,

Sherpa, inizialmente un unico modello, adesso è diventata un’intera gamma. Nella definizione del cantiere è un Pocket-mega-yacht, yacht multifunzionale, vale a dire uno yacht dalle potenzialità estese, ma con misure molto più compatte di quanto normalmente presente sul mercato. L’aspetto è quello di un explorer, ovviamente modellato secondo lo stile Arcadia Yachts, quindi con alternanza di superifici curve e piatte, con le finestrature definite da bordi netti e retti e scafo dai volumi importanti anche nella zona prodiera.                              ,

Il primo Sherpa in navigazione.

Nei primi mesi del 2019 sarà varato Sherpa 72. Qui l’armatore potrà godere di due aree conviviali esterne, sul ponte principale e su quello superiore. La skylounge covertibile assicura la commistione tra ambiente esterno e interni.
Per la propulsione sono stati scelti motori Volvo Penta con trasmissione IPS, soluzione preferita dal cantiere per limitare il consumo di volumi tecnici a bordo e per la riduzione della rumorosità. Anche qui non manca il corredo dei pannelli fotovoltaici per garantire la ricarica delle batterie anche sena l’uso del generatore  che garantiranno energia sufficiente per molte delle attrezzature e dei sistemi di bordo.

For.Th.

Rendering del For.Th. realizzato in collaborazione con Hot Lab.

Non poteva restare esclusa da questo processo di rinnovamento una proposta Arcadia per yacht di  dimensioni superiori dove spesso il rapporto tra l’armatore e il mare viene interrotto a causa di una ricerca di maestosità anche a discapito del piacere puro dell’andar per mare. Crescono le misure e si adattano anche i materiali, che dai compositi plastici diventano acciaio. La nuova gamma è stata battezzata For.Th. crasi di Forward Thinking, ed è stata sviluppata in collaborazione con lo studio Hot Lab già impgnato con il cantiere partenopeo per il progetto dell’A100+.
Il primo modello For.Th. è un 47 metri (con 9 metri di baglio massimo) dalle grandi vetrate, dagli specchi di poppa aperti, sia sul ponte principale sia su quello superiore. Qui le classiche geometrie Arcadia integrano a prua dell’upper deck una struttura prismatica quasi completamente in vetro.

For.Th. il 45 metri in acciaio di Arcadia Yachts.

I volumi utili per la vita si bordo sono spostati verso prua per ingrandire gli spazi aperti nella zona poppiera, soluzione che alleggerisce anche l’aspetto visivo della barca. Tutto è focalizzato a favorire la convivialità.
All’interno si parte da una pianta aperta, ma lo stile immaginato dal cantiere è quello di una moderna e lussuosa abitazione contemporanea. Saloni di dimensioni generose, che interagiscono e si fondono con gli esterni, quasi a raddoppiarne la percezione dei volumi. Il tutto su uno yacht dalle dimensioni di poco inferiori ai 500GT.

Giacomo Giulietti

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