America’s Cup, l’AC 50 del Team New Zealand va a pedali

America’s Cup, l’AC 50 di Emirates Team New Zealand va a pedali

C’è qualcosa di nuovo oggi in barca, anzi d’antico. Ad Auckland, Emirates Team New Zealand ha aggiornato il suo Ac 50 con cui disputerà la prossima America’s Cup. Al posto delle due colonnine dei coffee grinder presenti su ogni scafo del catamarano, ha sistemato quattro sellini e quattro paia di pedali. Insomma gambe invece che braccia a lavoro. Questa soluzione dovrebbe garantire ai kiwi un vantaggio sugli altri sfidanti alla prossima Coppa America che si disputerà a partire dal prossimo luglio a Bermuda.

Immagine in cui si notano le postazioni con il sellino al posto delle vecchie colonnine per i coffee grinder.

Di sicuro le gambe sono più forti e reattive delle braccia, quindi da un punto di vista di potenza sviluppata c’è un guadagno. Si viene a perdere la velocità di risposta. Per passare da un coffee all’altro si deve scendere dal sellino, attraversare la barca, salire sul sellino dell’altra stazione e poi fare partire le gambe. Il passaggio è quindi più lento di conseguenza più lenta deve essere l’orzata dopo un cambio di mura e considerando le velocità cui procedono queste barche potrebbe essere lì il punto debole della questione. Staremo comunque a vedere nei prossimi mesi come svilupperà la questione.

La scelta di usare le gambe al posto delle braccia, per azionare i winch ha incuriosito subito anche gli altri concorrenti (forse addirittura il defender Oracle Team), che hanno fatto uscire una barca spia per studiare questa innovazione sin dalla prima prova in acqua, così riportano su Television New Zealand.

L’idea, c’è da dire, anche se spacciata come primizia dai commentatori kiwi, non è affatto nuova,riproposta per altro in tempi recenti, nel 2014, e pure su un multiscafo. Yann Guichard per affrontare la Route du Rhum in solitario a bordo del maxi trimarano Spindrift 2 di Dona Bertarelli, un attrezzo da 40 metri, aveva fatto installare un sistema analogo.

Ma ancora prima, nel 1977, già in Coppa America erano apparsi i ciclisti: sul 12 metri Si Sverige, partecipante a trial per il challenger alla 23esima edizione, il progettista Pelle Petterson installò dei coffee grinder a pedali.
Per amore di statistica, c’è da notare che entrambe le volte, le due sfide a pedali sono arrivate seconde. Spindrift 2 e Yann Guichard hanno dovuto cedere il passo a Banque Populaire VII di Loïck Peyron, mentre Sverige dovette arrendersi ad Australia che andò così a sfidare Courageous, il defender, timonato da Ted Turner, proprio quello della Cnn. Questa fu l’ultima edizione di Coppa in cui un timoniere non professionista tenne il timone dall’inizio alla fine della competizione.

Non ci auguriamo questa volta che si ripeta il detto non c’è due senza tre. Sicuramente tra i cinque team sfidanti i neozelandesi sembrano davanti a tutti per preparazione e prestazioni. Staremo a vedere prossimamente come reagiranno gli altri.

Giacomo Giulietti

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