Suzuki DF 175

Suzuki continua la sua politica vincente di riduzione di consumi e ingombri e propone un fuoribordo grande e potente ma allo stesso tempo compatto, leggero e che “beve” poco. Ecco il DF 175, anch'esso disponibile, come il “fratello minore” da 150 cv, nella versione con sistema drive-by-wire contrassegnata dalla lettera G.

Esteticamente, si fa notare subito la compattezza delle dimensioni: bello e moderno, stretto, compatto, come design non è certo rivoluzionario ma si inserisce coerentemente nella grande famiglia di motori Suzuki; è disponibile anche con livrea bianca, come tutti i motori della fascia alta. Posteriormente la calandra è dominata dalla grande presa d'aria, che è stata ingrandita rispetto alla vecchia versione e assicura un copioso flusso d'aria in entrata a tutto vantaggio della potenza massima. Il motore appare compatto anche grazie al disassamento dell'albero del motore rispetto all'albero della trasmissione, con il primo che ora si trova in posizione più interna verso lo scafo; una scelta ovviamente non puramente di design, che anzi dovrebbe contribuire a ridurre le vibrazioni del motore, aumentare la stabilità di guida e giocare un ruolo importante nel bilanciamento globale dei pesi.

E sotto la calandra troviamo il quattro cilindri in linea da 2867 cm3 di cilindrata, con quattro valvole per cilindro e doppio albero a camme in testa. Di nuovo presenta i collettori di aspirazione, che ora sono sdoppiati e di lunghezze diverse: lunghi quelli che convogliano l'aria ai bassi regimi, permettendo di ottenere da subito elevati valori di coppia, corti quelli che entrano in gioco a regimi alti per garantire un afflusso immediato e rapido di aria nella camera di combustione e raggiungere velocemente la potenza massima (che è di 129 kW). La combinazione di propulsore di grossa cubatura e rapporto di trasmissione di 2,50:1 ha permesso di ottenere il giusto mix tra elevati valori di coppia e performance di tutto rispetto in accelerazione e velocità massima.

Con un occhio ai consumi, come da tradizione Suzuki: grazie soprattutto al Suzuki Lean Burn System, il sistema di gestione della miscela che rifornisce i cilindri con la miscela più magra possibile in relazione alle condizioni di guida.
Altra novità è la dotazione di serie del sistema di strumentazione modulare SMIS: una rete di sensori comunica con una centralina e trasmette dati relativi al motore e agli strumenti accessori eventualmente collegati (sono collegabili tutti quelli che utilizzano protocollo NMEA 2000), che sono visualizzati dall'utente su uno schermo multifunzione lcd da 2” o 4”. Opzionale invece, come detto in apertura, il sistema di guida Suzuki Precision Control che si avvale del drive-by-wire, per comandi più precisi e diretti soprattutto in fase di manovra e ai bassi regimi.