Titoli marittimi del diporto, al via la riforma | TuttoBarche
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Titoli marittimi del diporto, al via la riforma

Il consiglio dei ministri ha varato nei giorni scorsi la riforma del decreto 121/2005 sui titoli marittimi del diporto. Il testo rende finalmente più competitivi i professionisti italiani del settore e dà risposte al charter. Nello specifico, la revisione del decreto 121/2005 sui titoli marittimi del diporto disciplina i certificati professionali per il personale imbarcato sulle imbarcazioni e navi da diporto impiegate in attività di noleggio barche e sulle navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche (articolo 3, comma 1, della legge 8 luglio 2003, n. 172). Il provvedimento riguarda sia i titoli maggiori STCW, sia l’introduzione del titolo semplificato (ufficiale di navigazione del diporto di seconda classe).

I nuovi titoli marittimi del diporto

Nell’ambito dell’aggiornamento dei titoli maggiori, conformi alla convenzione STCW, i limiti di abilitazione sono rispettivamente elevati a 500 GT (gross ton) per l’ufficiale di navigazione, a 3000 GT per il capitano del diporto e a oltre 3000 GT per il comandante del diporto. I certificati vigenti conservano validità e potranno essere rinnovati anticipatamente al fine di conseguire l’upgrade.

Ecco, nel dettaglio, cosa prevede la riforma dei titoli marittimi del diporto.

  • L’ufficiale del diporto può imbarcare come ufficiale di coperta di grado inferiore al primo, su navi da diporto anche adibite al noleggio o su navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche, fino a 3000 GT. Inoltre, può imbarcare come comandante su navi da diporto fino a 500 GT (anche in noleggio, o destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche). Per il periodo di 36 mesi di addestramento sarà consentito l’imbarco anche su imbarcazioni maggiori di 15 metri di lunghezza, anche non adibite al noleggio.
  • Il capitano del diporto può imbarcare come primo ufficiale di coperta su navi da diporto, anche adibite al noleggio, o su navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche, senza alcun limite di stazza. Inoltre, può imbarcare come comandante su navi da diporto inferiori a 3000 GT, anche adibite al noleggio, o su navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche sempre inferiori a 3000 GT. Per l’addestramento sono previsti 12 mesi di imbarco in qualità almeno di ufficiale di coperta di grado inferiore al primo a bordo di navi da diporto, anche adibite al noleggio, o di navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche.
  • Il comandante del diporto può comandare navi da diporto, anche adibite al noleggio, o navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche, senza alcun limite di stazza, dopo un periodo di addestramento di ulteriori 24 mesi almeno primo ufficiale di coperta su navi di stazza uguale o maggiore di 500 GT.

Per tutti i titoli STCW, l’addestramento obbligatorio potrà essere effettuato sia su unità a noleggio, sia su unità in uso privato. Inoltre, per l’ufficiale di navigazione e il capitano sono introdotte alcune funzioni alternative al periodo di imbarco obbligatorio ai fini del rinnovo del certificato: pilota del porto, ormeggiatore, ispettore di organismi di classifica, comandante impiegato presso cantieri navali per le prove tecniche di navigazione.

Infine, il testo della riforma dei titoli marittimi del diporto introduce l’ufficiale di navigazione del diporto di seconda classe, una nuova figura figlia di un percorso formativo qualificante, ma proporzionato al noleggio domestico di imbarcazioni da diporto, per il quale sono richiesti i corsi di sicurezza personale e salvataggio per la navigazione d’altura, antincendio di base, primo soccorso (BLS), oltre al conseguimento del certificato di radio operatore Short Range (SRC). Per conseguire il titolo è necessario avere compiuto 18 anni di età, essere in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado e avere sostenuto, con esito favorevole, un esame teorico e pratico. Il nuovo titolo professionale semplificato avrà validità di dieci anni. Sono attesi a breve i provvedimenti con il programma di esame e quello del corso di sicurezza personale e salvataggio.

La soddisfazione di Confindustria Nautica

Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica

La riforma dei titoli marittimi del diporto è stata fortemente voluta da Confindustria Nautica, che ritiene come questo intervento normativo possa creare fino a 3.000 nuovi posti di lavoro. L’associazione di categoria ha difatti espresso la sua soddisfazione attraverso le parole del presidente Saverio Cecchi: «Con la revisione dei titoli marittimi del diporto, si rendono finalmente più competitivi i professionisti italiani del settore. Per questo ringrazio il vice premier e ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, il vice ministro Edoardo Rixi e il capo dipartimento ministeriale Teresa Di Matteo».

«Più in generale, mi aspetto che alle intenzioni di una politica del mare corrispondano azioni coerenti a 360 gradi da parte di tutte le altre amministrazioni pubbliche», aggiunge Cecchi. La presidente del consiglio Giorgia Meloni aveva usato parole chiare, intervenendo all’ultimo Salone nautico internazionale di Genova: «Non è il comparto della nautica che deve ringraziare me per essere venuta al Salone di Genova; devo ringraziare io questo comparto, che produce per miliardi di euro che si riversano anche nelle casse dello Stato italiano e fanno un pezzo delle risorse che lo Stato può spendere». Eppure, sottolinea Cecchi, «ogni tanto qualcuno pensa che il settore serva solo a fare cassa, danneggiando innanzitutto proprio l’Erario».

Alex Giuzio

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