Burrasca Volvo Ocean Race
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Notte di tempesta sulla Volvo Ocean Race . Raffiche a 53 nodi e onde come montagne

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“Siamo al caldo, tutto è asciutto e ora puntiamo verso sud.  A bordo sorrisi a tutto tondo”. Alle 5,45 UTC di questa mattina, 6,45 ora italiana, Dee Caffari ha affidato a un tweet tutto il suo sollievo. La grande skipper inglese, che insieme al navigatore francese Nico Lunven sta guidando un gruppo di giovani velisti nella Volvo Ocean Race, è stata la prima a commentare la notte passata alle prese con la fortissima tempesta che ha raggiunto la flotta nell’Oceano del Sud.

Volvo Ocean Race BurrascaTempesta che per il momento non sembra essersi espressa ancora con tutta la potenza che le previsioni hanno annunciato. Per tutta la notte i venti si sono mantenuti nel range fra i 25 e i 35 nodi, anche se il Dongfeng Race Team della barca cinese, che naviga più a sud rispetto a Dee, ha registrato raffiche fino a 53 nodi.

Per il momento insomma, la flotta ha attraversato la prima parte della forte burrasca, la peggiore che ha colpito questa edizione della Volvo Ocean Race, in condizioni difficili ma relativamente buone. Quello che è certo, è che il peggio non è ancora alle spalle.

“Abbiamo ancora vento forte e onde enormi, ma la luce del giorno ci fa sentire tutti meglio”, ha twittato ancora Caffari.

Il sollievo della skipper inglese, riconosciuta come una delle più esperte marinaie al mondo, segue le ore di angoscia di ieri, quando la stessa Dee aveva confessato di avere mal di stomaco davanti alla scelta che avrebbe dovuto prendere.

Unica skipper donna in questa edizione del giro del mondo, Dee ha un equipaggio formato da ragazzi che nella maggior parte dei casi non hanno mai affrontato situazioni del genere.  La sua scelta è stata quindi quella di rimanere più a nord possibile, rinunciando sicuramente a velocità ma cercando di subire i colpi meno duri della tempesta. Scelta che sul piano della sicurezza sembra essere stata azzeccata.

Volvo Ocean Race BurrascaIl resto della flotta ha affrontato la notte navigando molto più a sud, consapevoli del fatto che la depressione li avrebbe colti proprio al limite della zona di eslusione dei ghiacci, un limite fissato per ridurre al minimo il rischio di incontrare iceberg, soprattutto di notte. Gli equipaggi hanno quindi atteso la depressione sapendo che non avrebbero potuto poggiare verso sud ma che, viceversa, sarebbero stati costretti a strambare più volte verso nord per evitare di scendere nella zona dei ghiacci.

Per il momento la tempesta ha reso le condizioni dure ma non così al limite come ci si aspettava. Ma non è alle spalle. Anzi, le prossime 24 ore saranno decisive per le sorti di questa terza tappa della Volvo Ocean Race e per l’integrità della flotta.

E mentre Dee Caffari , su Turn The Tide on Plastic, sta navigando verso sud a quasi 24 nodi di velocità, Dongfeng continua a mantenere la testa della flotta navigando per est a 23 nodi. Posizione minacciata da MAPRE, che a sole 12 miglia e leggermente più a nord, tallona il team cinese navigando poco più veloce ma con la stessa prua. Dietro segue Vestas 11th Hour Racing, che naviga con mure a sinistra, come gli altri due, surfando sulle onde a oltre 20 nodi di velocità.

I primi tre concorrenti hanno davanti una zona di venti più leggeri con direzione più settentrionale. Poi un ulteriore rinforzo. Le variabili in gioco ora sono l’evoluzione della depressione e le scelte strategiche sugli angoli che decideranno di assumere gli skipper per rosicchiare miglia sui diretti avversari.

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