Dal salone nautico di Cannes a quello di Genova per un sogno

Mi farebbe tanto piacere, tesoro mio,  che tu vedessi la barca che “forse” , se ti piacerà, avrei “forse”  intenzione di acquistare.” sussurra  lui. “ Dove?” replica lei .

E’ iniziata la stagione dei saloni nautici e l’aspirante armatore italico o il proprietario che s’è innamorato di una nuova  Lei , deve coinvolgere l’altra lei per garantirsi la quiete domestica.

Lui aveva  già contattato il rivenditore, aveva già visionato un modello analogo a quello  che da sei mesi  desiderava acquistare.

Ma nessuno in famiglia, e soprattutto lei, era a conoscenza  che in una cartella, accuratamente riposta nell’ultimo cassetto della scrivania, c’era il preventivo già concordato con il venditore e c’era perfino la proposta di una compagnia di  leasing, qualora non si volesse rinunciare all’ipotesi del bivano, quello così carino, che dista solo cento metri dall’attacco della funivia .

L’appartamento in montagna è molto carino, ma quella barca ha tre cabine ampie e finalmente due bagni, ed è comodissima – pensa lui – soprattutto per lei.  Lui è rimasto invece affascinato dal rapporto favoloso tra la superficie velica e il dislocamento, dalla ottima percentuale di zavorra e poi è certo che, con quel bompresso retrattile a prua, si potrà issare a riva tanta tela che la farà volare.

Lui conosce ormai tutto, poiché si era  prima ben informato su internet e  poi con il venditore, aveva scoperto ogni particolare sia sopra sia sotto coperta, spagliolando anche le cabine e la dinette.

E allora che cosa aspetti? Si interroga in silenzio  mentre spia  lei che sfoglia lentamente una rivista di moda perché attende, senza palesare alcuna fretta, una precisa risposta alla sua perentoria domanda che determinerà dove sarà costretta a  passare uno dei prossimi weekend.

La meditata tattica di lui suggerisce un’unica risposta risolutiva : “ Cannes tesoro mio . E sa pure che bisogna essere veloci e convincenti , nessuno spazio per una replica,  e aggiungere subito i plus di questa piccola vacanza romantica  è stata una combinazione sai? Ho trovato un albergo favoloso con una  offerta che si affaccia sul mare con la propria spiaggia dedicata, per cui arriviamo venerdì sera, ci concediamo una cena con le ostriche, che non possiamo farcele mancare, e sabato mattina, dopo colazione, facciamo un salto al salone, gli diamo una occhiata e poi scappiamo immediatamente in albergo a prendere il sole , finalmente ci rilassiamo e restiamo li in quel bel albergo  ancora una notte, tutta per noi , domenica mattina, con calma,  ripartiamo

Un piano perfetto che non  fa una grinza, un programma studiato per strappare a lei un silenzio assenso che gli consenta di acquistare e di possedere la nuova Lei .

E’ inevitabile che i commerciali siano prolissi e la promessa fatta a lei che sarebbe stata una visita breve per poi scappare in albergo non è stata proprio tale: c’era un caldo da matti, una imprevista attesa  per salire a bordo ha indispettito entrambi  e l’invito perentorio rivolto a lei di togliersi gli zatteroni aveva rischiato  di pregiudicare l’armonia che pazientemente lui aveva architettata in ogni dettaglio : un albergo che gli  è costato una cifra da vergognarsene, il conto della cena, che sarebbe potuto restare  nei limiti della decenza, è stato ammazzato  dalla lista dei vini, ovviamente in bottiglia, poiché era improponibile il  “pichet” della casa per questa circostanza.

Il venditore era stato astuto dimostrandosi navigato , in tutti i sensi , poiché aveva descritto, guardando sempre lei, prima i frigoriferi, poi i bagni, e a seguire la cucina, i letti , gli  armadi e, nel rush finale, aveva spalancato lo sportello della lavapiatti come se avesse dovuto esporre il tesoro della corona .

La perfetta tattica per essere vincente comporta che, scesi dalla barca, lui  non debba  parlare di Lei a lei.

Tutto  viene dato per scontato, e lui non azzarda il pericoloso  ti è piaciuta?”. L’evento va chiuso con un diversivo, con un falso e ruffiano programma per l’immediato futuro: “ adesso tesoro che abbiamo fatto questa faticata pensiamo a rilassarci e andiamo in spiaggia a goderci finalmente questa piccola ma intensa vacanza “ .

Tralascio ogni  possibile strumento lecito o  illecito per far dimenticare la visita al salone nautico e rendere protagonista di quel fine settimana una piacevole fuga romantica .

Comperata? Non ancora.

Con un whatsApp clandestino lui si aggiorna a Genova con il venditore, sicuramente nei giorni feriali poiché il fine settimana è sacro e sarà nuovamente  dedicato esclusivamente alla famiglia .

Il tempo  impiegato per apporre le firme sul contratto d’acquisto, e già che c’era, anche sulla domanda di leasing, è durato un lampo.

A metà settimana il Salone Nautico di Genova è la sede ideale per concludere un contratto: nessuna fretta, nessuna interruzione e lo spazio giusto per un’ulteriore occhiatina a Lei senza fare attese e senza una folla di intrusi a bordo.

Dimenticavo un particolare: poiché lei l’acquario l’aveva già visto, è stato inutile scomodarla.

Realizzato il sogno, nel successivo fine settimana lui l’accompagnerà in montagna a vedere quell’appartamentino che, per una accorta e intelligente gestione delle risorse che “ se ti piacerà “ forse “ potremo acquistarlo per goderci il fresco in agosto dopo le uscite  in mare da maggio a luglio  “.

I “ forse “ sono inutili.

Tutto è filato liscio, resta solo un piccolo dubbio, una domanda in sospeso che non ha trovato adeguata risposta.

In questi ripetuti incontri lui non ha capito il motivo delle frequenti  lamentele  del venditore per la sequenza troppo ravvicinata delle due rassegne nautiche. Perché lamentarsi?

Lui ci ha  pensato più volte e ha concluso logicamente che: A Cannes sistemo lei e a Genova  acquisto Lei, una complementarietà perfetta”.

Buon vento.

PS. “lei” non è affatto scema anche se lui ha perso la testa per Lei. Approfittando  del suo senso di colpa s’è fatta due meravigliosi week end e, soprattutto, lo ha indotto a decidersi  di  acquistare il bilocale in montagna che poi , guarda caso, sarà intestato a lei.

Gennaro Coretti

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