Occhione: tecniche di pesca su questo pesce di profondità

Alla scoperta dell’ Occhione: tecniche di pesca

La sfida nell’allamare una preda in profondità è legata all’enigma di cosa potrà apparire in superficie; sicuramente un’emozione ineguagliabile per chi è a bordo. Le nuove tecnologie sono da qualche anno compagne inseparabili di noi diportisti al punto di prendere in considerazione zone e tecniche che fino a poco tempo fa erano monopolio dei pescatori professionisti. Di certo, per definirsi pescatori sportivi, si presume di riuscire a dare un margine di vantaggio alla preda durante il combattimento. 

A onor di cronaca questi marchingegni, qualche anno fa, furono banditi dalla comunità europea nell’uso sportivo poi, grazie a ricorsi mirati, sono stati riammessi all’uso comune e considerato a tutti gli effetti legale.

OCCHIONE

Per scendere ma soprattutto per risalire da profondità elevate dobbiamo per forza utilizzare mulinelli elettricamente servoassistiti.

I pesci, specialmente in questo periodo dell’anno, amano stazionare sui picchi tra i 150 ed i 400 metri di profondità….

Qualche vigoroso “Fisherman” può anche intraprendere tale avventura con un mulinello tradizionale a  bobina fissa ma credete è un’ardua prova di forza e di coraggio se oltre al calamento, alla zavorra c’è attaccato anche qualche occhione di taglia.

Ma noi cinquantenni optiamo per un buon recupero elettrico.

Il segreto del successo, oltre ad avere materiali efficienti, è di trovare “lo spot” dove effettivamente stazionano questi rosei sparidi. A volte arriviamo nella zona di pesca e dopo una scandagliata generale sembra deserta.

Ore di navigazione per arrivare…. L’ansia inizia a serpeggiare attorno al team ma mai dire mai. Corrente, marea e fase lunare sono dei pessimi alleati in quanto condizionano spesso l’andamento della giornata di pesca ma se utilizziamo uno eco d’ultima generazione prima o poi riusciamo a scovarli.

BOX CHIRP “Compresso High Impact Radar Pulse”  Per capire effettivamente il senso di tale parola è bene chiarire che lo scandaglio tradizionale trasmette e riceve su una singola frequenza ad ogni impulso. Con la nuova tecnologia CHIRP siamo in grado di penetrare l’acqua con una potenza 10 volte superiore rispetto a un “fishfinder” tradizionale e, avvalendosi di un più ampio spettro, può garantire precisione e dettagli esclusivi.

La funzione TrueZoom riproduce con estrema definizione le singole prede, il pesce foraggio ei dettagli del fondale. La tecnologia digitale HD elimina i disturbi di superficie e dell’intera colonna d’acqua, visualizzando un maggior numero di pesci. L’elaborazione del segnale digitale garantisce un preciso dettaglio del fondale senza la necessità di regolazioni manuali

Maurizio Pastacaldi

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