Neel 51 , il multiscafo dell’anno che non ci è piaciuto per niente (se non per la linea)


Questa Imbarcazione è costruita a La Rochelle, dalla Neel Trimarans, un cantiere nato nel 2009 che produce unicamente trimarani, da 47 a 65 piedi. Al timone dell’azienda il fondatore: Eric Bruneel, ex progettista del cantiere di catamarani Fountaine-Pajot.
Bruneel è un velista, ha costruito un trimarano da regata, il Trilogic e ha vinto -nella sua categoria- una Ostar e un Fastnet, Bruneel dopo queste esperienze si è dedicato al tentativo di coniugare performance e comodità sui suoi trimarani crociera.
Il mio giro inizia a poppa, partiamo dal pozzetto. Su una barca che misura 9 metri di larghezza vi aspettereste un pozzetto enorme, da maxi yacht. Invece no, è piccolo, molto piccolo.
Entro nel salone, noto che l’unica grande zona della barca è la cucina, corredata con due frigoriferi da 192 litri di stivaggio ciascuno. Dalla parte opposta c’è il tavolo da carteggio di grandi dimensioni, l’altro unico elemento grande di bordo.
Le finestrature della tuga sono enormi ma hanno degli osteriggi mini. Ci sarebbe la possibilità di farli belli grandi, invece il cantiere ha scelto questi piccoli e lunghi osteriggi apribili, pochi per altro, come fa l’aria a girare?
Al posto della cabina, avrei preferito una maxi dinette, la barca -ripeto- è larga 9 metri! e la superficie è di 90 mq, si poteva fare una zona degna di uno yacht a motore da 50 metri, per permette di sfruttare la barca tutto l’anno.
Visito le altre cabine iniziando dallo scafo centrale, qui praticamente c’è un “pozzo”alle spalle della cucina, al quale si accede tramite una scala che porta a questa cabina.
Ho provato a simulare una doccia, la sensazione di chiuso è davvero fastidiosa e, se utilizzata in navigazione, darà sicuramente problemi al nostro senso dell’equilibrio. Non capisco inoltre come si possa poi cambiare l’aria e far uscire la condensa da questo ambiente, sarà sicuramente un impresa, visto il posizionamento del locale.
Le altre cabine sono negli scafi laterali, mi infilo, nel vero senso della parola, nell’entrata dello scafo, tipo sottomarino sovietico classe Victor, facendo un pò di fatica con le spalle ed eccomi nello scafo ospiti. Il corridoio è angusto, meglio chiamarlo corridoietto, porta, a poppa alla cabina mentre a prua al bagno.
La zona notte: un letto matrimoniale di buone dimensioni, ma un pò incassato nello scafo e senza la possibilità di camminare ai lati, su un 51 piedi non è concepibile.
Fuoriesco da uno scafo e noto un pagliolo aperto molto grande, mi infilo subito dentro per vedere cosa nasconde. E’ l’unica zona che mi è piaciuta: la sala macchine. Questa zona ha a disposizione, nello scafo centrale, un totale di 18 mq. Tutto la sala ha un altezza da far invidia a barche ben più grosse, il corridoio interno ti porta a controllare tutti gli elementi, i sistemi elettrici, idraulici, il motore, fino all’asse e i martinetti del timone.
Su una barca cosi grande, 16 x 9 metri, vorrei almeno 3,50m di tender con un fuoribordo da 20 cv, e qui, secondo me, si fa davvero fatica ad immaginarsene uno, specialmente se dobbiamo manovrare quando il tempo cambia ed il mare si fa grosso.
Sullo scafo di dritta si erge l’unica timoneria. Il bimini che la protegge sembra autocostruito e non è bellissimo a vedersi, estetica a parte salgo in plancia, qui ci sono tre winches e tutte le manovre correnti a portata di mano.
Al centro del flyingbridge è stata ricavato un prendisole, di piccole dimensioni, si poteva farne uno ben più ampio, con una tuga così vasta. Più che altro è il boma che, in rada, ostacola il prendisole, bisogna passarci sotto per andare da una parte all’altra dei materassini e non è proprio facile.
Passo a prua, i camminamenti sono larghi e si arriva sui tre scafi senza problemi, la zona prodiera è liscia e spoglia, non è molto attrezzata per godersi la rada, ci sono solo le reti tra gli scafi.
Almeno velisticamente il Neel si difende bene. Il piano velico è molto ricco, le vele standard sono un genoa rollabile da 74,5 mq e una staysail/fiocco autovirante e rollabile da 30 mq. Come optional c’è anche un pacchetto performance con albero in carbonio e vele in Hydranet.
Per navigare alle portanti il Neel è armato con un gennaker da 188 mq con calza (205 mq nella versione performance), mentre la randa, square top full batten è imponente: quasi 100 mq di tela la versione standard, mentre la versione performance arriva a 107 mq.
Qualche dubbio lo pone anche la motorizzazione, per la quale è stato scelto un solo, singolo, motore da 75 cv.
La vittoria del Neel 51 come multiscafo dell’anno ci ha un po’ sorpreso, ha dei difetti di vivibilità non da poco e gli spazi, a nostro giudizio, non sono sfruttati come dovrebbero. Il Neel 51 ha una linea aggressiva ed è molto bella a vedersi, ma oggettivamente non ci ha convinto per niente.
Scheda Tecnica del Neel 51 di Neel Trimarans
Lunghezza fuori tutto | 15.74 m |
Larghezza | 8.90m |
Pescaggio massimo | 1.80 m |
Serbatoio carburante | 600 l |
Serbatoio acqua | 600 l |
Motorizzazione | 75 hp Volvo Penta |
Dislocamento | 13.000 kg |
Sup. Velica randa | 97 o 105 mq |
Sup. Velica genoa | 74,5 o 77 mq |
Sup.Velica Gennaker | 188 o 205 mq |
Sup. Velica Staysail autovirante | 30 mq o 31 mq |
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