Al Salone Nautico di Venezia, abbiamo voluto provare il Naumatec E-tender 460, un tender di lusso che viene proposto nella versione a propulsione elettrica. Abbiamo scoperto che, oltre a chiari vantaggi inerenti all’aspetto green di questa tecnologia, come poter accedere alle aree protette ed interdette ai motori convenzionali, offre anche molti altri risvolti positivi.
Sotto l’aspetto della distribuzione degli spazi notiamo subito un primo vantaggio, che ben lega una motorizzazione elettrica ad un tender di lusso: il motore entrobordo. Su questo tender la propulsione elettrica facilita le cose, l’ingombro è minimo poiché , a differenza di un motore a combustibile fossile, non necessita di camere di scoppio e del sistema di trasmissione.
Infatti il motore da 30 kw (firmato Huracan) che spinge l’E-tender, è di piccole dimensioni e prende posto direttamente nel piede del motore.
Un’altro aspetto da non sottovalutare è che imbarcando questo tender si esclude lo stoccaggio di un materiale infiammabile, come la benzina, a bordo di imbarcazioni normalmente, alimentate a diesel.
La batteria da 13,8 Kw a 230 V che alimenta il motore ha un ciclo di vita di 3000 ricariche e prende posto sotto alla consolle di guida. Per ricaricarsi, la batteria, dispone di due sistemi di carica: uno in monofase da 3 kw , ed uno rapido in trifase da 13 kw. Questo significa che la batteria potrà essere caricata anche in poco più di un’ora.
Abbiamo testato il Naumatec E-tender durante il salone di Venezia in una giornata di prove aperte al pubblico, per le quali era stato volutamente depotenziato dal produttore con una mappatura della centralina ad hoc. Motivi della scelta gli stringenti limiti di velocità nella laguna e la necessità di prendere la “mano” con una propulsione che eroga velocemente potenza e che non emette rumore.
Abituato a tante prove con motori normali, la prima cosa che cerco di fare quando salgo a bordo è istintivamente di accendere il motore. Mossa sbagliata perché, mi fanno notare che il nostro è già in ON e non emette alcun suono. Sempre nel massimo silenzio, manovro agilmente in uno spazio ridotto, mi giro di 180 gradi ed esco dal canale.
La leva dell’acceleratore è fluida, la potenza erogata, anche se in questo caso tagliata dalla centralina, è progressiva. Bisogna abituarsi alla sensazione di accelerare senza il minimo rumore, l’unico suono che si avverte è dato dal progressivo aumento dei giri dell’elica che, in questo caso, è una quadripala da 14′.
Procediamo fino a raggiungere una velocità massima di circa 6,5 nodi, poco, ma è il limite imposto dal settaggio e da questa zona di navigazione. Noto che il consumo segnalato dallo strumento a questa velocità è di 2,5 kw/h. A questa andatura però potremo procedere senza ricaricare la batteria per ben 5 ore e mezzo.
Sul tender siamo in due, ad accompagnarmi c’è Franco Moro di Huracan. Mentre mi spiega che se andassimo alla massima potenza il consumo sarebbe di 35 kw/h, mi accorgo che per parlare non dobbiamo alzare il tono di voce.
Pur non planando, grazie alla disposizione dei pesi centrale e alla stabilità del battello, la sensazione è confortevole, nonostante le fastidiose onde incrociate, tipiche della laguna, ci colpiscano da ogni parte.
Il Naumatec E-tender, in queste condizioni di navigazione proibitive, resta sempre stabile ed asciutto, cosa molto importante per un tender come questo.
Dopo aver provato il Naumatec E-tender, abbiamo capito che ad oggi un tender con propulsione elettrica è una credibile alternativa, anzi, a conti fatti forse superiore.
Certo, non lo è proprio per tutti, i costi di questa tecnologia rimangono ancora alti. Forse, proprio per questo motivo, questo battello potrebbe essere un must have per gli armatori di imbarcazioni di lusso che, con un oggetto desiderato, innovativo e green, vogliono distinguersi.
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