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Messa in moto senza chiavi

1 min read

Può accadere che sia impossibile accendere il motore della barca nel modo classico, utilizzando cioè il quadro di accensione.

I motivi sono tanti, riconducibili a un guasto, a un filo staccato oppure, nel caso delle barche con qualche anno in più, al fatto che la chiave si sia spezzata, sia stata smarrita o dimenticata a casa.

In questi casi, la decisione migliore è quella di riparare il danno, se di questo si tratta, o cercare di recuperare la chiave. Ma se siamo nelle condizioni di dovere mettere in moto per forza, perché magari siamo in rada e dobbiamo andarcene, un sistema c’è, ed è pure molto semplice.

Per mostrarvelo abbiamo girato il breve video che vedete qui sopra quando siamo andati a provare il Dufour 412 ospiti di Settemari a Porto Lotti. Il motore in questione è un Volvo Penta D2 55. Ma a prescindere dalla marca, il sistema è lo stesso su tutti i propulsori.

Come si vede, è sufficiente individuare il motorino di avviamento. Non è sempre nella stessa posizione ma è riconoscibile perché ha bene in evidenza i due cavi elettrici collegati ai due poli, quello negativo e quello positivo. In questo caso non è nemmeno necessario riconoscerne il segno. Ce ne sono solo due ed è sufficiente creare un corto circuito. Per farlo, si prende qualcosa di metallo, in questo caso un cacciavite e si toccano i due morsetti mettendoli così in contatto. Il corto circuito è assicurato e la messa in moto pure.

 

10 Comments

  1. questa è una grande fesseria perchè per far girare il motorino di avviamento è una cosa, far avviare il motore è un altra. Per avviare il motore bisogna dare il contatto girando per forza la chiave, oppure essere esperti elettrauto per tagliare i fili e fare i giusti contatti. A quel punto si avvia comunque, quindi a che serve questo tutorial? Praticamente a nulla.. se fosse cosi semplice sai quanti ladri di barche e di macchine ci sarebbero in giro?

    • Buongiorno Bruno, è sufficiente che tu segua i pochi secondi di video per verificare che non si tratta di una fesseria: il motore va in moto e ci resta. Ti confermiamo che con i motori diesel è sufficiente creare un corto circuito sui poli del motorino per fare l’avviamento.
      Grazie per la tua attenzione

      Nico caponetto

  2. Caro Nico: quello che hai identificato non è il motorino d’avviamento ma il solenoide. Fortunatamente non hai messo in corto il polo positivo con il negativo, avresti squagliato il cacciavite e fatto un bel danno!
    Hai semplicemente messo in contatto i due terminali del solenoide quindi chiuso il circuito, così da fare arrivare il positivo al motorino d’avviamento che conseguentemente è partito

    • Si Giuseppe, mi devo scusare per la terminologia. Non sono il polo negativo e quello positivo sul motorino ma sono i contatti del solenoide. Grazie per la tua puntuale osservazione.
      A presto

  3. Caro Nico , al di là della terminologia mi complimento con te per il video che sicuramente se visto con attenzione può aiutare a togliersi di impiccio in una situazione come questa.
    Sinceramente sono un po’ amareggiato invece dalle due SAPIENZE che ti hanno commentato che pur di trovare qualcosa di negativo inventano sentenze non sapendo neanche , evidentemente, da che parte sia la prua.
    Alla prossima…

  4. caro Bruno,
    giusto per fare chiarezza… i motori entrobordo delle barche a vela sono motori diesel (tutti) e come tali una volta avviati (ossia facendo girare il solo motorino di avviamento) restano in moto.
    Questo perchè, a differenza dei motori a benzina, non hanno bisogno di corrente per l’innesco della combustione (scintilla delle candele). Quindi il contatto in via permanente non serve. Ne sia prova che se girate la chiave a motore in moto esso non si spegne.
    Differente poi il discorso che hai citato sulle automobili, in quanto entrano in gioco a protezione antifurto dispositivi elettromeccanici (bloccasterzo) ed elettronici (immobilizer) che sulle barche a vela non abbiamo.
    Senza citare il fatto che sulle automobili (in questo caso anche motori diesel molto più evoluti) l’alimentazione serve anche per la gestione delle centraline (& relative mappature) che gestiscono l’iniezione, ma è un discorso diverso.
    L’unica veniale inesattezza dell’articolo era che non si fa un corto circuito, (quello si, dannoso) ma si fa un ponte con un cacciavite, (o un qualsiasi conduttore) ossia si “chiude” un circuito per alimentare il motorino d’avviamento.
    ciao
    Matteo

  5. Caro Nico quello che tu (cortocircuiti) non è il motorino ma il solenoide , è non cortocircuiti ma semplicemente fai un ponte sul positivo che alimenta il motorino. cosa che fai quando giri la chiave se tutto funzionasse ciao

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