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La musica del mare in città

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Non è una novità, ma noi l’abbiamo scoperto da poco. E non c’entrano neppure le barche, stavolta, ma il vero protagonista della nostra passione: il mare. È la storia di come in Croazia, a Zara, città pesantemente bombardata durante la seconda guerra mondiale, un coraggioso architetto ha riportato il mare in città in grande stile costruendo un organo marino.

Durante la ricostruzione post bellica del centro, negli anni ’50, il lungomare era stato trasformato in un anonimo e desolante muro di cemento lentamente abbandonato, di fatto strappando il mare alla città, che non aveva più modo di goderne. L’idea dell’architetto Nikola Bašić ha dato nuova vita al lungo mare e ha portato per sempre il suono del mare in città.

L’organo marino è una struttura composta da gradini che scendono verso l’acqua, in cui sono posizionati 35 tubi di polietilene di diverse misure. Al capo di ciascun tubo è installato un fischietto che suona sette accordi in cinque toni diversi. Le onde e il vento muovono l’acqua e l’aria dentro ai tubi creando suoni sempre diversi, imprevedibili ma armonici, che si propagano all’esterno attraverso le fessure intagliate sui gradini che scendono al mare.

Il risultato è un concerto continuo, suonato direttamente dal mare e dal vento, mai uguale a se stesso e, soprattutto, in grado di far di nuovo godere il mare agli abitanti di Zara e ai passanti.

L’organo è lungo più di 70 metri ed è stato terminato nel 2005 grazie all’apporto di esperti di numerosi campi, dall’ingegneria alla musica. Nel 2006 questa straordinaria opera ha vinto il Premio Europeo per gli Spazi Pubblici Urbani in qualità di, come scrisse la commissione, “perfetta tribuna per guardare il tramonto sul mare”. Ne esistono altri, nel mondo, di organi marini. Il più famoso è quello costruito negli anni ’80 nella baia di San Francisco, chiamato Wave Organ. Ma quello che ci piace del progetto di Nikola Bašić è che sia stato pensato e costruito per essere parte integrante di una città, dove di solito prevalgono suoni di clacson, motori, sirene e altre diavolerie, per portare davvero il mare nella quotidianità di tutti, nella speranza che ci ricordi con la sua musica che, a saperla ascoltare, anche la natura parla.

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