Procida porto vecchio

Sospese tra cielo e mare, pervase da quella bellezza selvaggia che solo le isole sanno offrire, Procida ed Ischia sono parte integrante- insieme a Capri, Nisida ed altri isolotti minori- dell’Arcipelago Campano.

Sono dette anche “Isole Flegree”, per l’estrema vicinanza alla costa dei Campi Flegrei.
Entrambe le isole fanno parte (insieme a Vivara) dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, un parco naturale acquatico che mira alla protezione della flora e della fauna locale. In alcune aree del parco ci sono delle limitazioni e dei divieti riguardanti la pesca, l’ancoraggio e le attività subacquee che non sono sempre segnalate adeguatamente: è bene quindi informarsi presso le autorità competenti circa le zone interessate.

misenoIschia e Procida distano all’incirca 4 miglia e sono ricche di punti di approdo e di ormeggio. Questo le rende le mete adatte per un weekend tranquillo, seguendo un itinerario piacevole che non presenta particolari insidie, con una navigazione quasi sempre a vista, adatto quindi anche ad un equipaggio alle prime esperienze, soprattuto tra giugno e settembre, quando i venti sono quasi sempre a regime di brezza.

L’unico fattore sul quale è sempre bene rimanere vigili è l’intenso traffico marittimo, di diporto e delle navi di linea.
Pozzuoli e Napoli rappresentano due punti di partenza ideali per partire alla scoperta di questo itinerario e, in entrambi i casi, la prima tappa sarà Procida.
E ammirando Capo Miseno con le sue spiagge e la montagna di Monte di Procida, così vicini da far sembrare quasi di poterli toccare, si giunge quindi all’ “Isola di Arturo”.

procidaProcida, isola molto cara ai letterati d’ogni tempo, ha dimensioni abbastanza ridotte (circa 3,7 km) e l’aspetto di un antico borgo di pescatori, con le case piccole e colorate e grandi macchie di vegetazione lussureggiante.
Le coste, -in alcuni tratti alte e rocciose, in altri basse e sabbiose- offrono una serie di baie e cale ben riparate ed adatte all’ormeggio. La loro conformazione naturalmente favorevole ha permesso la costruzione di due approdi nel nord dell’isola e di uno nel sud. L’approdo principale di diporto è il Marina di Procida, adiacente al porto commerciale di Marina Grande, che offre 491 posti barca e un buon ridosso dai venti di scirocco e di libeccio.

Navigando verso est e superando la Punta Lingua e quella dei Monaci (facendo attenzione alle secche) si incontra l’approdo della Corricella, un porticciolo aperto verso sud, ricco di fascino e accessibile solo via mare o a piedi. Il pescaggio limitato lo rende adatto prevalentemente alle imbarcazioni dei pescatori locali ma è comunque possibile l’ ormeggio per una barca di piccole dimensioni o, in alternativa, si può dare ancora nella Rada della Chiaia, che rappresenta un ottimo punto di ormeggio anche per la permanenza notturna perché offre un ottimo ridosso dai venti di tramontana, scirocco, libeccio e grecale e un buon fondale sabbioso.

Spostandosi leggermente più a sud si incontra la Baia di Carbogno, estremamente ricca di fascino ma poco adatta all’ancoraggio a causa degli alti fondali rocciosi.
Nella parte ovest di Procida si può dare fondo nei pressi della spiaggia del Pozzo Vecchio e di quella di Ciraccio (separate solo dal promontorio di Punta Serra) che offrono un buon ridosso dai venti del II e del III quadrante e un buon fondale di sabbia compatta adatto all’ancoraggio.

VivaraPassando Punta Serra per scendere verso la spiaggia di Ciraccio bisogna prestare attenzione agli scogli affioranti non ben visibili.
L’approdo sud-occidentale dell’isola è il porto di Chiaiolella, un piccolo angolo di paradiso ben ridossato dal vento di maestrale e ricco di servizi per le imbarcazioni (scalo d’alaggio, gru mobili, riparazioni). All’estremità sud-est dell’isola si trova Vivara, una riserva naturale collegata a Procida solo da un ponte.

Allontanandosi di pochissime miglia dalle coste procidane, si arriva ad Ischia.
Con i suoi 46 chilometri quadrati Ischia è l’isola più grande dell’Arcipelago Campano, ricca di vegetazione e di spiagge facilmente accessibili. Meno “selvaggia” della vicina Procida, Ischia sa coniugare gli angoli di natura incontaminata con il suo volto moderno ed urbano.
Una delle maggiori attrazioni di Ischia, oltre al mare cristallino e alla magnifica vegetazione, sono le sorgenti termali.

Porto di IschiaL’isola è amministrativamente divisa in sei comuni (Barano, Casamicciola, Ischia, Lacco Ameno, Forio e Serrara Fontana) e sulle coste trovano posto ben cinque approdi.

La circumnavigazione dell’isola non presenta particolari difficoltà ma, navigando verso occidente, è bene tenersi alla larga dalle secche abbastanza estese in prossimità della zona di Forio.
A nord-est la Marina di Ischia è un approdo naturalmente strutturato per essere ridossato da tutti i venti che dispone di 200 post barca.

Proseguendo verso ovest si trova il porto di Casamicciola, che offre ottimo ridosso  dai venti del II e III quadrante e 300 posti barca, oltre ad un bel numero di servizi come uno scalo d’alaggio, riparazioni elettriche e sugli scafi.

La Marina di Pithecusae -a Lacco Ameno- situata ad ovest di quella di Casamicciola, è un approdo con pochi posti disponibili, ma molto interessante per i naviganti perché offre riparo per quasi tutti i venti, tranne quelli provenienti da nord-ovest.

Superando Punta Caruso , nella parte ovest dell’isola, si incontra il porto di Forio, il più capiente dell’isola con i suoi 350 posti barca e una buona protezione dai venti del II e III quadrante.
Il porto di Sant’Angelo, a Serrara Fontana, è invece nel ridossato dai venti del I e IV quadrante ed offre un centinaio di posti.

Per chi non voglia approdare in porto, Ischia offre molte possibilità di ormeggiare in rada.La baia ideale per dare fondo anche nelle ore notturne è la baia dei Maronti , in prossimità del porto di Sant’Angelo,una delle più belle zone dell’isola da cui si può godere di una magnifica vista del borgo adiacente.
In alternativa si può dare fondo nella baia di Carta Romana, sul versante orientale dell’isola, da dove poter ammirare la bellezza del Castello Aragonese.
In generale, laddove spirino venti del III e IV quadrante, è consigliabile trovare riparo in uno dei porti ischitani

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