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Gli orti in fondo al mare ripartono dall’Abruzzo

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L’Area Marina Protetta d Torre Cerrano in Abruzzo potrebbe ospitare un nuovo “orto di Nemo“.
Durante il convegno “Expo con le pinne” tenutosi giovedì è stato proposto di riprodurre nelle acque abruzzesi l’esperimento ideato da Sergio Gamberini e già tentato già in Liguria -a Noli,in provincia di Savona-, dove erano state poste delle “biosfere” in materiale vinilico, ancorate al fondale marino, allo scopo di tentare un genere di coltivazione alternativa.

Sfruttando l’effetto della temperatura costante dell’acqua del mare e la sua evaporazione naturale l’esperimento ha dato risultati che si sono mostrati interessanti nell’ottica di un nuovo tipo di agricoltura, possibile anche in territori desertici e in tutte le zone dove le condizioni climatiche non rendano concepibile una coltivazione di tipo tradizionale.
Senza contare che si tratterebbe anche di coltivazioni assolutamente prive di pesticidi e concimi chimici, vista l’assenza dei parassiti che interessano le colture tradizionali.

Pur avendo suscitato molto interesse nell’ambiente scientifico e presso potenziali investitori stranieri, il progetto ligure ha subito un arresto dovuto alla mancanza di fondi da investire in nuove ricerche e sperimentazioni.

Adesso il progetto “Orto di Nemo” potrebbe finalmente essere rilanciato, con l’ipotesi di tentare la coltivazione di ortaggi ed erbe aromatiche differenti dal basilico utilizzato per l’esperimento ligure.

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