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FIM 340 Regina, l’evoluzione della specie

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Una giornata a bordo della nuova FIM 340 Regina. 

Se pensavate di aver ormai visto tutto in tema di open sportivi da dieci metri vi sbagliate di grosso. La nuova FIM 340 Regina è un’imbarcazione decisamente diversa da tutte le altre, in grado di coniugare perfettamente un design sportivo con un abitabilità decisamente sopra la media. Una combinazione che, se da un lato è certamente quello che tutti vorrebbero, dall’altro è molto, molto difficile da sintetizzare.

Ma FIM, ovvero Fabbrica Italiana Motoscafi, di esperienza ne ha da vendere. Corrado Piccinelli e Manuela Barcella vantano infatti ben 25 anni di esperienza nella costruzione di yachts di prestigio, realizzati per cantieri di fama internazionale. Quando poi a completare il team si aggiungono Paolo Ferragni, il celebre designer e Vannis Marchi, co-fondatore di Liu Jo, allora si genera un mix di passione e competenze dal sapore irresistibile. Un sapore che non potevamo esimerci dal saggiare personalmente per cui, armi e bagagli, siamo partiti alla volta di Chioggia per salire a bordo di questa fantastica imbarcazione.

La prova della FIM 340 Regina

FIM 340 ReginaOggi Chioggia ci regala una giornata quasi estiva, il clima ideale per provare un open sportivo come questo. Ad attenderci per accompagnarci nella prova troviamo Gimmy Valente, fondatore di Adriatic Wave e distributore di rilievo di FIM e di altri marchi di grande prestigio. Conosco Gimmy da molto tempo e so che oggi ci divertiremo, non è certo uno che si tira indietro quando c’è da spingere a fondo.

Molliamo gli ormeggi e usciamo dalla Darsena Mosella, manovrare è davvero semplice con questa barca. Fuori dal porto navighiamo piano, il limite in laguna è di circa dieci nodi e i due Yamaha da 300 cavalli, a questa velocità borbottano appena ma, nonostante la bassa velocità, questa carena procede dritta come un fuso, segno inconfutabile di una V pronunciata e di un angolo di dead rise davvero corretto.

Superate le dighe e raggiunto il mare aperto, spingo le manette in avanti per entrare in planata e, con grande e positiva sorpresa, mi accorgo che la FIM 340 Regina esce dall’acqua già intorno ai 10 nodi. Accelerando leggermente si raggiungono i 14/15 nodi e qui la barca abbassa la prua, si distende completamente e comincia a scivolare sull’acqua con un assetto praticamente perfetto.

FIM 340 Regina aerial viewMa è ora di vedere di che pasta è fatta questa carena per cui do fondo alle manette e, mentre la spinta dei due fuoribordo mi incolla al sedile, vedo il log incrementare rapidamente la velocità.  La FIM 340 Regina è dotata di un’accelerazione inebriante e, in un battito di ciglia già siamo oltre i 45 nodi, trimmo i fuoribordo sollevandoli e fissiamo la massma a 47,2 nodi.

Quello che stupisce è la posizione longitudinale di questo scafo, la barca naviga piatta sull’acqua con la ruota di prua che sfiora la superficie del mare, un’andatura pressochè perfetta! Sempre alla massima velocità provo ad effettuare una virata larga che, ma ormai me lo aspettavo, la FIM 340 Regina percorre senza incertezze. Davvero ottima la stabilità alle alte velocità.

Rallento fino a 30 nodi circa, dico all’equipaggio di tenersi e poi viro violentemente a sinistra. La barca sbanda, l’adrenalina sale ma la carena tiene senza problemi la sua rotta circolare senza perdere veloctà. Porto i fuoribordo al raggio massimo di sterzata, arrivando ad effettuare un cerchio il cui diametro è davvero ridotto, saranno al massimo 20/25 metri. Stiamo ancora navigando intorno ai 30 nodi e, mentre cavalchiamo un cerchio perfetto, tolgo entrambe le mani dal timone ma, di nuovo, questo open sportivo se ne infischia e rimane in rotta circolare come fosse sui binari.

drone view

Controviro rapidamente, prendo le nostre onde al mascone di dritta ma lo scafo le attraversa come fossero fatte di burro, che carena ragazzi …

Porto la barca in rotta rettilinea, rallento e cedo i comandi a Gimmy chiedendogli di continuare a navigare stando sui 30 nodi. Scendo sottocoperta e di nuovo vengo stupito dalla totale assenza di cigolii e rumorini, la FIM 340 Regina è davvero costruita in modo impeccabile.

Come è fatta la nuova FIM 340 Regina

vista da poppa FIM 340 ReginaFIM 340 Regina si inserisce con prepotenza in un mercato molto affollato, introducendo un modello che si distingue dalla massa per il livello delle sue finiture.

Lo si percepisce immediatamente, appena saliti a bordo.

Ad accoglierci un tek di notevole fattura che, nelle giunzioni e nei raccordi, rivela subito che qui ci hanno lavorato mani esperte.

Ma è nei particolari e nei materiali utilizzati che la FIM 340 Regina rivela la sua vera natura, ovunque si percepisce una chiara sensazione di lusso che, in un’imbarcazione da dieci metri, onestamente non avevamo ancora mai visto.

Interni FIM 340 ReginaLe cuscinerie, con imbottiture a cellule chiuse, sono rivestite da tessuti pregiati che già al tatto soddisfano i sensi. Il T-Top, che qui troviamo in versione SPORT, è un piccolo capolavoro di design e solidità.

Verniciato perfettamente in nero opaco, è ancorato solidalmente alle murate di poppa e, tramite tubolari in inox di generosa dimensione, si lega al cruscotto di prua relizzando una struttura monolitica ed indenne da vibrazioni.

Il design complessivo di questa soluzione conferisce inoltre un aspetto grintoso a tutta l’imbarcazione che, in questa configurazione, non passa di certo inosservata.

particolare pruaIl cockpit di comando, abbondantemente ombreggiato dal T-Top, è posto in posizione centrale e lascia spazio sia a sinistra che a dritta alla circolazione di bordo. Raggiungere l’ampio prendisole di prua non sarà quindi un problema, sia a barca ferma che in navigazione.

A poppa trova spazio un ambiente multifunzionale che, grazie ad una soluzione tanto ingegnosa quanto utile, passa in un attimo dall’essere una grande dinette con divano ad U e tavolo centrale a trasformarsi in un enorme secondo prendisole. A delimitare il confine di questa zona lounge a prua troviamo un mobile bar che contiene lavandino, piano di cottura, frigo e spazio di stivaggio in abbondanza, insomma tutto quello che serve per godersi una giornata in mare senza problemi.

cabina doppia di poppaMa è scendendo nelle viscere della FIM 340 Regina che, dopo aver spalancato la bocca per lo stupore, si realizza la grande qualità di questa imbarcazione. Ad accoglierci uno spazio talmente grande da sembrar quasi impossibile, dove pellami, tessuti, essenze di grande pregio ed un illuminotecnica sopraffina, mettono in risalto il lavoro magistralmente eseguito dagli artigiani di questo cantiere.

La dinette sottocoperta, ovviamente convertibile, è caratterizzata da un divano ovale enorme al centro del quale troviamo un tavolo a pistoni idraulici abbattibile. Il bagno è anch’esso fuori misura ed ospita un locale doccia separato, dotazione decisamente infrequente su imbarcazioni di questa taglia.

A poppa una seconda cabina doppia di deliziosa fattura accoglie due letti singoli che, intelligentemente, usufruiscono di vani laterali dedicati allo stivaggio e sono separati da un mobile centrale dotato di un piano di dimensioni generose, dotato di presa di corrente.

Dati della prova

Condizioni della prova: 3 persone a bordo, acqua 100%, benzina 100%, mare calmo, vento 5kn.

RPM Speed in Kn lt/h Lt/Nm Autonomia in miglia marine
                 500 2,7 5,7 2,1 261
              1.000 5,6 10,7 1,9 288
              1.500 8,2 22,1 2,7 204
              2.000 9,9 28,3 2,9 192
              2.500 11,5 40,0 3,5 158
              3.000 14,7 53,5 3,6 151
              3.500 17,8 60,4 3,4 162
              4.000 29,4 100,3 3,4 161
              4.500 34,0 122,4 3,6 153
              5.000 38,2 162,1 4,2 130
              5.500 41,2 210,0 5,1 108
              5.800 47,2 249,3 5,3 104

Dati tecnici

Lunghezza f.t 10,4 m
Lunghezza omologazione 9,98 m
Larghezza f.t. 2,99 m
Dislocamento a vuoto 5.450 kg
Portata persone max 12
Posti letto 2+2
Carburante 2 x 275 l
Acqua 130 l
Acque nere 40 l
Potenza massima 700 hp
Categoria CE B
Design & Project Ferragni Progetti

Luca D'Ambrosio

Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura.
Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.

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