Arriva Evo WA, il walk around del marchio Evo Yachts

Evo Yachts è il marchio che si è fatto conoscere per il suo non convenzionale Evo 43′, un daycruiser capace di mutare forma a seconda delle necessità di utilizzo.

Rendering dell’Evo WA, il nuovo 43′ prpposto da Evo Yachts con consolle centrale.

Oggi ha presentato il nuovo modello di casa, Evo WA, la versione Walk Around, vale a dire con consolle centrale e piano di calpestio libero per percorrere tutto il perimetro della barca senza ostacoli: walk around, appunto.

Il progetto è stato curato dallo Studio Tecnico Rivellini, che ha affidato a Valerio Rivellini il design sia dell’esterno sia degli interni. Ovviamente è forte il family feeling dell’imbarcazione ventura con quella già navigante, sviluppando entrambe lo stesso impianto estetico e funzionale di base: linee rigorose, senza fronzoli, caratterizzate più dal togliere che dal mettere. Il tutto inserito nella capacità di trasfigurare il proprio aspetto per assecondare la forma alla funzione del momento: si sa che in navigazione e all’ancora, per esempio, le necessità di chi sta a bordo sono differenti.

Rendering dell’Evo WA, la sigla sta per walk around, visto dall’alto.

A differenza della sorella Evo 43′,  negli arredi di coperta strutturata come un classico open a tutto pozzetto poppiero, il WA si caratterizza per la consolle centrale, sempre protetta da un parabrezza e riparata da un T top, entrambi dall’aspetto poliedrico, inteso in senso geometrico, con le superfici definite da spigoli netti, in cui la linea retta ha il sopravvento sulla curva. Questa pianta consente di lasciare un camminamento che corre lungo le murate dalla beach area poppiera, come la chiamano in cantiere, fino all’estrema prua, passando accanto al prendisole prodiero, sistemato sulla parte anteriore della sovrastruttura.

Come si diceva poc’anzi, non cambia il trasformismo della barca, la capacità ossia di mutare la disposizione degli spazi fruibili con cui il precedente modello di Evo Yacht si è fatto conoscere: le sponde laterali del pozzetto con poppa XTension, capaci di rendere questa zona una vera isola da 25 metri quadrati, più grande di alcuni monolocali abitabili, da cui godersi una prossimità sul mare equivalente a quella che può dare solo una spiaggia.

L’Evo Wa in versione “tutto aperto”. Si notano le murate Xtensione espanse verso l’esterno e la piattaforma Transformer portata verso l’alto e ben oltre lo specchio di poppa.

Ma la peculiarità del progetto non è data solo dalla capacità di abbattere le murate per arrivare a una larghezza totale dell’imbarcazione di 6,30 metri –con un aumento del 40 percento della superficie calpestabile, ma anche dalla capacità di assecondare i diversi bisogni o, più correttamente, sfizi che armatore e ospiti possono avere. Dall’area prendisole con cuscini, per esempio, possono apparire fino a tre chaise longue altrimenti tenute nascoste nel calpestio quando non utilizzate; Nella spiaggetta poppiera è celata una piattaforma capace di ruotare di 270 gradi per trasformarsi in scala da bagno, passerella, piattaforma per i tuffi, spiaggetta semisommersa e lift per il tender. Inoltre, l’armatore è libero di scegliere come arricchire quest’area con una cucina a scomparsa dotata di piano cottura a induzione, piastra tepanyaki oppure una griglia BBQ.

Data la natura tecnologica e dei modelli Evo Yachts, anche sull’Evo WA la gestione delle parti mobili e in genere delle funzioni della barca beneficiano di un sistema domotico  per consentire il controllo tramite tablet e app dedicata per gestire sia le funzioni di bordo sia i parametri della navigazione. Navigazione e controllo, come nella consorella, sono ulteriormente agevolati dalla motorizzazione con sistema Ips di Volvo Penta, che migliora la manovrabilità a bassa velocità rispetto alla tradizionale linea d’asse o anche al piede poppiero dell’entrofuoribordo. La coppia di propulsori scelti per corredare questo 13 metri è composta da Ips 600 che sviluppano una potenza di 435 cavalli ciascuno. Uniti a una carena a V profonda con un deadrise da 18°, nelle stime del cantiere garantiscono una velocità di punta di 40 nodi e 32 per quella di crociera.

Giacomo Giulietti

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