Caroline Bay Marina, 5 stelle lusso alle Bermuda

Palm Beach. Intervista a Craig Christensen: “A Bermuda il marina più esclusivo del mondo”

Caroline Bay Marina è il nuovissimo marina di Bermuda. Pensato e realizzato all’insegna del lusso e dell’esclusività. Così nuovo che sarà inaugurato per la metà di aprile 2017. Proprio in tempo per fungere da base ideale per assistere alla prossima Coppa America. Il porto turistico è nato proprio al centro di Great Sound, da un’intuizione di Craig Christensen, oggi direttore del Caroline Bay Marina che abbiamo incontrato durante il Palm Beach International Boat Show, e di Ralph Richardson, Ceo della società che gestisce il porto.

Rendering delle ville che stanno prendendo forma a Caroline Bay a Bermuda.

Caroline Bay sorge sulla lingua di terra che separa Great Sound da Little Sound, le due parti principali della grande baia di sud ovest che disegna l’isola di Bermuda a forma di moschettone aperto. La lottizzazione a cinque stelle lusso che si è sviluppata sui 745mila metri quadrati di quest’area segna la rinascita del turismo locale, all’insegna del mix tra il glamour e la nobiltà vissuta dall’inizio della seconda metà del secolo scorso e una visione iperesclusiva del bel vivere contemporaneo.

Uno dei megayacht che ormeggeranno al nuovo Caroline Bay Marina.

Come punta di diamante della struttura, il superbo Caroline Bay Marina con un selezionato numero di yacht che potranno permettersi il lusso, è proprio il caso di dirlo, di trovare un ormeggio in questo esclusivo angolo di paradiso, magari proprio durante i giorni della prossima America’s Cup. “Abbiamo appena realizzato 80 posti barca per imbarcazioni dai 12 ai 24 metri e altri 33 ormeggi per superyacht fino ad oltre 60 metri di lunghezza“, spiega Craig Christensen, “Il nostro marina nasce per dare a tutti gli armatori e gli ospiti, la possibilità di godere delle meraviglie di Bermuda nel ricercato comfort dei nostri servizi”, illustra il direttore, “Abbiamo pensato a yacht che vengono da tutto il mondo, i cui armatori e ospiti, ma anche comandanti ed equipaggi, non abbiano problemi durante il loro soggiorno. Per questo abbiamo pensato, per esempio, a mettere a disposizione la corrente elettrica con diverse opzioni di voltaggio, oppure a fornire l’assistenza per l’ingresso a Bermuda e persino un servizio di concierge“.

La posizione del marina rispetto alle regate di America’s Cup.

Il marina è inserito in un contesto di assoluta ricercatezza e turismo d’elite. Come quello offerto dalle poche strutture dall’architettura British Colonial che costituiscono il Ritz-Carlton Reserve, uno dei soli cinque resort di ultra lusso al mondo parte della famiglia Ritz-Carlton, in cui non mancano un’innovativa spa, il fitness center, ristoranti, bar, piscine e tutto quello che si può desiderare per godersi il proprio tempo libero, sempre se uno non ha voglia di dedicarsi tutto ciò che Bermuda può regalare. A partire proprio dalla Coppa America.

Da sinistra: Ralph Richardson, Ceo del Caroline Bay Marina; Craig Christensen, direttore del porto e il nostro editore Luca D’Ambrosio.

Dal 17 giugno, infatti, cominciano le regate che porranno di fronte il defender Oracle con il challenger ufficiale che sarà emerso dalle selezioni della Louis Vuitton Cup che iniziano il prossimo 26 maggio. Nelle acque di Great Sound i sei team si daranno battaglia sugli AC45 e sarà davvero uno spettacolo vedere i velisti più forti del mondo sfidarsi su queste impressionanti macchine volanti. “E prima ancora sarà possibile vedere la Red Bull Young America’s Cup, che si disputa nelle acque di Little Sound e il nostro marina è la base ideale per godersele entrambe“, dice sorridendo Christensen.

Arabella, il megayacht che gli ospiti del marina potranno sfruttare come palco da cui ammirare le regate di Coppa America.

“Gli ospiti del Caroline Bay Marina hanno un’altra opportunità per vivere i giorni della Coppa”, prosegue, “perché dall’apertura del marina farà qui base il nostro megayacht Arabella che durante le regate avrà riservato il suo posto nell’area vip del campo di regata. Un’occasione unica assistere ai match race di America’s Cup da un palco del genere. Un 45 metri a tre alberi, costruito dal cantiere Palmer & Johnson nel 1983 per una famosa attrice cinematografica che ci attraversò l’Atlantico a vela, e poi trasformato in un vero e proprio hotel di lusso galleggiante su cui diventa un piacere allungare la permanenza. E così, dopo aver provato l’adrenalina garantita dai velocissimi catamarani, si può proseguire a vela a bordo di Arabella verso il Royal Naval Dockyard, da dove si ammira uno dei tramonti più belli al mondo.

Le bellezze dell’isola, però, non si fermano allo spettacolo offerto da sole e cielo. Sono anche le incredibili battute di pesca d’altura, le spettacolari immersioni tra grotte e relitti di oltre 500 navi. Oppure scenari mozzafiato anche a terra, con iconiche spiagge dalla sabbia rosa su cui passare in relax la giornata, con tutti i comfort a disposizione. Come per esempio l’esclusivo e pluripremiato Port Royal Golf Course, uno dei migliori 18 buche dell’isola, famosa per avere una delle più alte densità di campi da golf al mondo: uno ogni sei chilometri.

Non così comuni neanche a Bermuda, che è nota per essere una delle isole più esclusive dell’Atlantico, sono invece le amenità che circondano il marina di Caroline Bay, con ville integrate nella rigogliosa vegetazione locale, ma così vicine al mare che nelle residenze più elitarie le piscine trasparenti finiscono direttamente a contatto con l’acqua dell’oceano.

In ogni caso, ciò che anche gli esperti conoscitori del benessere trovano qui è un’esperienza di ultra lusso raffinato, ma senza forzature. È qui a Caroline Bay che il lusso moderno e la possibilità di vivere qualsiasi attività in mare e in terra si fondono senza soluzione di continuità con gli agi e le bellezze del passato. Qui non si fa distinzione tra ospiti di una sola notte e residenti. A chiunque voglia, e possa, concedersi una vacanza in questo angolo di paradiso è garantita una sensazione di arricchimento personale, di privilegio e di attenzione. A Caroline Bay lo chiamano lusso accessibile, a noi sembra più corretto definirlo: lusso profondo.

 

Giacomo Giulietti

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