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Bella e dannata

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A rubare la scena su Velisti in Facebook, il famoso gruppo “social” di velisti italiani, è stata anche oggi una vecchia signora dei mari, anche lei, come Orion of The Seas, del cantiere Camper & Nicholsons.

Stiamo parlando di Creole, che quando fu costruito nel 1927, era lo yacht più grande mai realizzato dal famoso cantiere inglese.

La costruzione fu commissionata da Alexander Smith Cochran, ricco e appassionato marinaio, che quando i lavori furono terminati era troppo malato persino per varare la sua stessa imbarcazione. Cochran fu così costretto a delegare il famoso atto del rompere la bottiglia all’amico Fred Hugues, il quale impiegò ben tre tentativi per riuscirci suscitando un brutto presentimento in tutti i presenti. Dopo il varo, Cochran commissionò continue modifiche alla barca, allora ancora chiamata Vira: fece più volte accorciare gli alberi fino al punto che il maestoso schooner finì per somigliare più a una barca a motore che al magnifico yacht a vela che Nicholson voleva veloce e facilmente manovrabile anche con equipaggio ridotto.

Dopo la morte di Alexander Cochran, lo yacht venne venduto a Maurice Pope che lo rinominò Creole. Da quel momento in poi, lo schooner passò di mano in mano e, tra incuria e degrado, arrivò al 1983, anno in cui venne acquistato da Maurizio Gucci, famoso imprenditore della moda.

Dotata di un innegabile fascino, complice anche la sua infelice e travagliata storia, non stupisce che abbia suscitato così tanta ammirazione all’interno del gruppo di velisti più famoso d’Italia.

 

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