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America’s Cup, il grande ritorno di Alinghi 

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 «Vincere l’America’s Cup ti cambia, cambia te stesso e il tuo team» così Ernesto Bertarelli, fondatore di Alinghi, annuncia la partecipazione alla 37esima America’s Cup. Lo fa con parole che rievocano un passato glorioso, scrivendo una nuova pagina del mito che riportò la Coppa America in Europa. Ci sarà un team costituito da una nuova generazione di velisti: «Swiss born», spiega Alinghi. Che sceglie in aggiunta uno sponsor forte, come la solidissima Red Bull, malgrado la rivalità sportiva che caratterizza i due brand da tempo. 

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È una notizia sorprendente. Almeno se si considera che Alinghi è restato lontano dalla scena dell’America’s Cup per circa undici lunghi anni. Alinghi gareggerà per la quinta volta, forte di due vittorie nel 2003 e nel 2007. Un «grande come back», spiega Ernesto Bertarelli, precisando come le competizioni di Alinghi non si siano mai fermate: «Abbiamo continuato a veleggiare con quelle fast boat che sono il nostro DNA. Adesso siamo pronti per qualcosa di molto diverso, molto nuovo ed eccitante».

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Nasce così l’Alinghi Red Bull Racing con l’obiettivo ambizioso di rivincere il trofeo velico più antico e ambito del mondo. Intanto iniziano i preparativi che vedranno il team impegnato come Challenger alle regate di selezione dell’America’s Cup 2024. 

Alinghi Red Bull Racing per la Coppa America rappresenterà lo Yacht Club della Société Nautique di Ginevra di cui Ernesto Bertarelli è membro da lungo tempo, e dove si è tenuta ieri la conferenza stampa di presentazione ufficiale.  

«Pur mantenendo lo spirito vincente che ha sempre animato Alinghi, per questa sfida vogliamo fare qualcosa di totalmente diverso, completamente nuovo e innovativo. Quando con Dietrich Mateschitz abbiamo immaginato il coinvolgimento di Red Bull nell’America’s Cup, lui ha detto: la nostra filosofia non è quella di entrare nello sport come sponsor, ma quella di fonderci nella squadra, dando vita a una vera partnership, facendo crescere giovani atleti e trasformandoli nei migliori nel loro campo. Dietrich ha anche proposto di contribuire a dare una nuova dimensione alla stessa America’s Cup», ha affermato Ernesto Bertarelli.

Fra i candidati alla America’s Cup troviamo il Challenger of Record, INEAO Brittania e il Defender Emirates Team New Zealand, vincitore di ben quattro America’s Cup. Ma le iscrizioni sono appena cominciate e c’è da aspettarsi l’arrivo di nuovi Challenger. 

Brad Butterworth, neozelandese che vanta quattro vittorie all’America’s Cup (anche con Alinghi) è intervenuto in conferenza spiegando: «Sono con Alinghi da 20 anni ed entrare in questa nuova sfida con Red Bull è veramente emozionante. L’America’s Cup è una regata tecnologica che si vince sull’acqua con la strategia di gara e la tattica».

Spazio inoltre alla vela femminile perché Alinghi Red Bull Racing porterà le sue squadre “rosa” alla “Women’s America’s Cup”, regata che rappresenta un debutto assoluto nel suo genere.

«Fare crescere lo sport e i suoi velisti è sempre stato un obiettivo importante sia per Red Bull che per Alinghi. Quindi l’impegno di Alinghi Red Bull Racing in queste regate sarà importante e penso che vedere questi talenti in azione sarà fonte di ispirazione», ha detto in conferenza Hans Peter Steinacher, velista pluripremiato alle Olimpiadi di Sydney 2000 e Atene 2004. 

Gli head-quarter dell’Alinghi Red Bull Racing saranno a Ecublens nel Canton Vaud. Qui verrà armato lo scafo dell’AC75 in stretta aderenza al regolamento Deed of Gift dell’America’s Cup. Quanto all’equipaggio, ancora in fase embrionale, troviamo Arnaud Psarofaghis, co-skipper del GC32 di Alinghi, e il randista Bryan Mettreaux.  

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