Arti e mestieri

Laminatore

 

Una barca è frutto anche dei materiali che si utilizzano. Il settore dei materiali compositi, da sempre settore di nicchia, oggi coinvolge e interessa diversi comparti industriali diventando così un settore molto ampio ed eterogeneo. Tra tutti, la vetroresina ha preso il posto del legno decenni fa: pian piano le fibre composite la stanno progressivamente sostituendo creando innumerevoli vantaggi in termini di peso e resistenza.

La nautica, quindi, intesa come tutte quelle professioni coinvolte nella costruzione di imbarcazioni, è stata un precursore nell’utilizzo di questa particolare classe di materiali, seguito da molti altri settori che hanno tentato di unire l’alta resistenza alla leggerezza: dalle racchette da tennis in carboresina agli aeroplani. Già a partire dagli anni ’60 del Novecento secolo alcuni cantieri navali impiegarono la vetroresina per la realizzazione dei propri natanti. Nel ventennio successivo questo materiale, sempre più praticato e trasformato, ha accompagnato l’uso del legno e metallo per la costruzione delle imbarcazioni. Nel corso degli anni ‘80 la vetroresina è stata la scelta univoca dei materiali di costruzione di migliaia di imbarcazioni. La natura di questa vittoria schiacciante deriva oltre ai numerosi vantaggi tecnici dovuti all’alta resistenza e al basso peso, anche ai benefici legati alla poca manutenzione di un composito che non si ossida né marcisce, ma anche alle riparazioni delle barche sempre realizzabili con questo tipo di materiale.

Negli ultimi cinquant’anni, soprattutto in Italia, la nautica ha utilizzato esclusivamente questo composito consentendo di raggiungere livelli di eccellenza per qualità dei prodotti ed esperienza nella lavorazione. La capacità di saper quindi modellare questi materiali è diventata progressivamente una professionalità molto ricercata. Anche in Italia si è diffusa rapidamente una figura che nel mondo dei natanti ha la capacità di saper quindi modellare questi materiali: il laminatore. In tutto lo stivale si possono trovare maestranze qualificate, soprattutto intorno a determinati poli industriali di barche: i poli più importanti sono diffusi nella zona delle Marche, in Toscana, Lazio, Campania, Piemonte, Lombardia e Veneto.

Nel nostro paese si può imparare un po’ dovunque il mestiere di laminatore: è un mestiere che richiede il perfezionamento di molte capacità per le quali un corso di formazione non è quasi mai completo e non può dare concretamente l’idea di cosa esso sia: la soddisfazione di creare una barca (o un altro oggetto) da un materiale inizialmente informe o liquido è difficile da trasmettere in un corso ed è senza dubbio molto suggestiva. Come per tutti i mestieri e le professioni difficili, anche quella del laminatore richiede diversi sacrifici. Nonostante si parli solo di imbarcazioni, è necessario operare in costanti misure di sicurezza: dalle maschere facciali, ai guanti di protezione e alle tute per limitare i danni dovuti alle esalazioni di composti inquinanti e alle polveri di rifilatura. Il carbonio è attualmente utilizzato per la produzione di scafi, alberi e tangoni, ma anche la produzione di componenti di bordo con questo materiale è ormai molto diffusa, sia nella nautica a vela che nelle barche a motore.