Raymarine Axiom
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Raymarine Axiom e Flir, tutto il mondo in uno schermo…anche in piena notte

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Navigare di notte come se fosse giorno e avere sullo stesso schermo tutte le informazioni che sino ad oggi ricevevamo da almeno una decina di strumenti diversi. E’ quello che abbiamo toccato con mano durante una sessione di prove organizzate da Raymarine sul lago di Como per testare l’efficacia  di due nuovi prodotti lo schermo multifunzione Axiom, che negli Usa si è aggiudicato il premio come prodotto più innovativ0, e la termocamera Flir.

Raymarine FlirAvevamo assistito, lo scorso febbraio a Miami, alla loro presentazione ufficiale e ne eravamo rimasti molto interessati. Nel nostro pezzo di presentazione avevamo illustrato tutte le caratterustiche.

Provarli sul campo è stata un’altra cosa, e da un sincero interesse siamo passati ad una entusiastica voglia di provarli in tutte le diverse situazioni: di giorno come di notte, alla ricerca di relitti e espolorando fondali, sovrapponendo più funzioni raccogliendo così, in un unico colpo d’occhio, tutte le informazioni necessarie alla navigazione.

Il multischermo Axiom e la termocamera Flir sono due strumenti nettamente distinti, ma la loro capacità di interarigere si presta a un racconto unico della sessione di prove sul lago.

Raymarine Axiom display multifunzione
Il dislplay Axium con le funzioni radar e cartografico in contemporanea

Vediamo brevemente di ricordare quali caratteristiche abbiano. Partiamo di Axiom. Come detto si tratta di uno schermo multifunzione touch screen. La particolarità che lo rende davvero innovativo, è la formidbile capacità di calcolo che rende possibile una enorme possibilità di lettura contemporanea di informazioni in modo davvero intuitivo.

È possibile aprire contemporaneamente più finestre relative a dati diversi: cartografico, radar, sonar, telecamere termiche, le Flir appunto, avere i dati di navigazione e del motore. Tutto su un unico schermo la cui gestione è di una semplicità disarmante.

Le telecamere Flir, la M100 e la M200, e la meno recente ma più grande e potente M400, come abbiamo detto interagiscono pienamente con il display multifunzione. Il principio su cui funzionano è quello di definire immagini attraverso il calore emesso dagli oggettio dalle persone. Naturalmente lavorano anche con la luce del giorno, ma l’espressione massima della loro efficienza, grazie a una risoluzione di 320×240 microbolometer, la esprimono di notte, quando le immagini riportate sul display sono quelle che si possono avere con una visione in piena luce.

Raymarine termocanera Flir
Sono le 23 sul lago Maggiore e questa è la visione esterna laterale a dritta che si riceve dalla termocamera

Intuibile il grande ruolo che una telecamera di questo tipo può avere di notte in caso di emergenza, magari con la perdita di una persona in mare.

Passanto al tes pratico, abbiamo davvero verificato come il display multifunzione permettta una navigazione con la lettura contemporanea di tutte le informazioni. Abbiamo navigato “leggendo” contemporaneamete la schermata del cartografico, su cui era sovrappposta anche la schermata radar, in modo da coniugare una rappresentazione grafica del map con i bersagli reali individuati dal radar. Nello stesso tempo, abbiamo attivato la funzione AIS, in modo da avere contemporaneamente, e quasi sovrapposti, i bersagli r adar e le visualizzazioni dell’AIS, in modo da vedere l’ostacolo ma anche, nel caso di una unità, di poter leggere nome, velocità, direzione, della barca visualizzata.

Raymarine Axiom
La visione del sonar riportata sul display Axium, sul fondo visibili dei rami di albero

Ottima la definizione visuale dei fondali, rimandata sul display dal sonar. Le immagini tridimensionali ci sono arrivate come se fossimo noi stessi immersi con una maschera, orientando la visuale verso il basso, lateralmente, con inclinazioni diverse. Ottenendo così la visione di catenarie, linee d’ancoraggio, relitti posati sul fondo, pesci e la perfetta conformazione del fondale.

Le telecamere Flir M100 e 200 che abbiamo testato su imbarcazioni diverse, nelle ore diurne hanno contribuito a aumentare la possibilità di controllo anche grazie alle capacità di zummare fino a 36X. Immagini chiare e definite, anche in presenza di onda che sul lago non è mancata, grazie allo stabilizzatore giroscopico che ha permesso di leggere immagini sempre stabili.

Naturalmente è stata l’uscita notturna, quella che ha messo in luce le potenzialità, soprattutto sul piano della sicurezza, delle termocamere. La visione notturna è profonda e ottimamente definita, con una distinzione perfetta di ostacoli di diversa natura. Non è una sostituzione dei sistemi di navigazione notturna, con il rispetto di procedure e individuazione di fari e fanali, ma un efficacissimo supporto in grado di trasmettere sullo schermo una immagine perfettamente visibile che altrimenti sarebbe coperta dalle tenebre.

 

 

”.

 

 

 

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