in barca succede di tutto
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In barca accade di tutto

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Gennaro Coretti racconti-di-banchinaI ruoli rispecchiano il cliché classico della coppia a bordo: lui al timone e lei alle manovre di ormeggio.Donna in barca

Di solito c’è qualche tono di voce più elevato, soprattutto di lui che, anche senza precise necessità, fa così valere il suo ruolo di comandante. In realtà ho assistito a manovre d’ormeggio in cui non si sentiva altro che il brontolio del motore e ciascuno svolgeva il proprio compito senza dover suggerire all’altro o all’altra che cosa dovesse fare. C’è una sola eccezione quando si deve approntare un ormeggio con la poppa sulla banchina e non c’è la tirella, per cui bisogna che il timoniere dia l’ordine di “fila” a chi sta a prua per fare scendere l’ancora al momento giusto.

Ed è appunto in tale circostanza che lui, misurata una congrua distanza dal molo, aveva dato il fatidico comando “fila” a lei che stava a prua e lentamente aveva innescato la retro per avvicinarsi al molo attendendo il primo strattone della catena bloccata rigorosamente al segnale di almeno tre o quattro volte la profondità del porto. La fiducia nell’ancora, nella catena sciolta e nella prodiera dev’esser stata tanta se non ha fatto in tempo a evitare lo schianto della poppa sul molo.Prua in barca

Che cosa era successo? Il colmo della sfortuna!

E’ prassi che quando si trascina a poppa il tender, prima d’iniziare l’ormeggio di poppa, si trasferisca il gommoncino a prua per non intralciare la manovra. Disgrazia ha voluto che il piccolo tender si sia trovato esattamente sotto la perpendicolare dell’ancora mentre veniva calata e si sia trasformato così nel contenitore della stessa con qualche decina di metri di catena, e l’ancora non ha mai toccato l’acqua.

Chi me l’ha raccontata s’è fermato qui e non so che cosa sia successo dopo tra lui e lei.
Sempre protagonista lei, mi è capitato di sentire un racconto dall’artigiano che mi ha installato il prodigioso maceratore nei bagni. Il marchingegno che, premuto un bottone, compie tutto ciò che prima dovevi fare tu: pompare a mano, cambiare il flusso e pompare di nuovo.

wc manualeUna modernità assoluta per la mie abitudini, ma che mi ha costretto ad ascoltare le raccomandazione dell’installatore. Attenzione a qualsiasi cosa di solido e di duro, mi aveva detto, e poi mi aveva anche spiegato che spesso era intervenuto per togliere da un posto poco piacevole un tappo del dentifricio, un osso di ciliegia e persino una moneta da un euro (che il cliente tirchio aveva preteso di riavere).

L’episodio più eclatante, mi aveva confidato, gli aveva fatto perdere il cliente. Chiamato per questo ingrato compito aveva trovato avvolto all’ingranaggio un preservativo e di ciò, come per gli altri casi, aveva informato il committente della causa dei suoi guai. Durante tutta la telefonata l’armatore dell’imbarcazione con il gabinetto in avaria era rimasto zitto e aveva ascoltato la descrizione dell’intervento finché non era giunto a conoscenza della causa e allora, quasi schernendo l’artigiano, era sbottato: ma sono trent’anni che non faccio uso di tali aggeggi e poi a bordo della barca per tutta la settimana c’era solo mia moglie con i figli. Paolo, il mio artigiano narratore, dice che poi si era sentito un “click”, la telefonata si era interrotta, non gli è stata pagata la prestazione e ha perso per sempre quel cliente.wc elettrico barca

E’ vero quindi ciò che molte decine di anni fa mi hanno insegnato gli istruttori di vela e gli esperti marinai: che in barca può succedere veramente di tutto.
Importante che spiri sempre… Buon vento.

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